"That's the whole trouble. You can't ever find a place that's nice and peaceful, because there isn't any. You may think there is, but once you get there, when you're not looking, somebody'll sneak up and write "Fuck you" right under your nose."
J.D. Salinger

giovedì 30 settembre 2010

Ma accetta il consiglio ... per questa volta

Tratto dal film "The Big Kahuna". Mai visto questo film. Ma ieri sera ho beccato questo monologo letto da Rocco Papaleo accompagnato al piano da Toni Concilianti (alias Rocco Tanica).

Ho appena aggiunto mentalmente un altro film da vedere.

Accettate il consiglio.

martedì 28 settembre 2010

Sesto San Giovanni

C'era una volta la classe operaia.
Quella che doveva andare in paradiso.
Poi s'è persa in qualche limbo tra cielo e terra, un limbo triste e oscuro e senza speranza chiamato "urna elettorale".
Il grande papà PCI si era sgretolato come un castello di sabbia tra le dita di bambini inesperti e stanchi di giocare. La grande mamma CGIL si era abbandonata ad una triste lascivia con i padroni che tanto lei e l'antico marito avevano professato di odiare.
I figli,allo sbando, persero il senso dei legami che li rendevano uniti,una famiglia. Una classe.
E così oggi l'operaio polentone schifa quello terrone,ed entrambi schifano lo zingaro,che schifa il negro che schifa il musogiallo.
E i padroni? Mangiano. E ridono.
Chiudete tutte le fabbriche che volete.
Non è il posto di lavoro che va salvato. E' il LAVORO,quello che "se tocchi lui tocchi noi tutti",che va salvato.
In mezzo ci sono tanti altri problemi. C'è l'ennesima crisi e c'è un esercito di forza lavoro di riserva che attende solo che venga il suo turno.
Ma da qualche parte si deve pur ripartire. Piccoli passi. Grandi sconfitte e piccole,minuscole risicate vittorie. Perché il paradiso può ancora aspettare. Quello che serve,è ritrovare una coscienza perduta.


Soundtrack: "Sesto San Giovanni" - The Gang

giovedì 23 settembre 2010

Rape Me

C'è un ragazzo su faccialibro che non conosco di persona,ma che mi ha aggiunto in virtù di un paio di conoscenze in comune e di simili "gusti musicali". A parte che magari dovrei fare un po' più di attenzione ad aggiungere chiunque,che poi apro la home e mi ritrovo con gente assurda che pubblica link pietosi, e no, non condivido il link col bambino malato di cancro,che se non lo pubblichi "non hai cuore". Ce l'avevo un cuore,prima di accendere il pc stamattina,adesso dopo aver visto questo link mi è sceso nel colon. E fra un po' scende giù per lo scarico.
Questo ragazzo per esempio non fa altro che pubblicare link e canzoni dei Nightwish. E' follemente innamorato di Tarja Tarunen (l'ex cantante dei Nightwish). Per il suo compleanno s'è fatto fare una torta con la sua effige zuccherosa. In tutte le foto indossa solo magliette della sua dea e del gruppo. Parla incessantemente e senza tregua di lei e degli sviluppi della sua vita privata e artistica.
Adesso. Tutti hanno delle passioni. Riuscire a trasformare in ossessione anche la musica però è veramente un'impresa non da poco. Se la musica non rappresenta libertà,varietà di generi e stili,con bagaglio di stranezze al seguito,che senso ha?
Mi viene in mente un ragazzetto che conoscevo quando avevo 16 anni. Strimpellavamo tutti e due la chitarra. Lui si vestiva in un certo modo perchè ascoltava blues. Io mi vestivo in un certo modo..boh,perchè così mi andava. Il nostro ipotetico batterista (più piccolo di noi,ma suonava i deep purple alla grande), vestiva con jeans e camicia bianca. Per il chitarrista,quello che si sentiva "blues" anche quando apriva l'armadio al mattino,non andava bene il look del batterista.
Non ho mai capito quale fosse il problema. Suonava meglio di noi due messi insieme,per me poteva presentarsi alle prove anche in giacca e cravatta.
Alla fine è una questione di apertura mentale.
Se a me va di ascoltare al mattino i Jethro Tull,al pomeriggio i System Of A Down,e alla sera Miles Davis,non posso pretendere che tutti abbiano le mie schizofrenie musicali.
Se poi ogni giorno mi vesto con le prime cose che riesco a pescare nel groviglio di panni nell'armadio,dove puntualmente scoppia una bomba atomica ogni settimana,non posso pretendere che tutti abbiano il mio cattivo gusto.
Mi piacerebbe pero' pretendere almeno un po' di originalità.
Troppo,vero?


Soundtrack: "Rape Me" - Nirvana

lunedì 20 settembre 2010

Hey Jude


Hey Jude don't make it bad
Take a sad song and make it better
Remember to let her into your heart
Then you can start to make it better

Hey Jude don't be afraid
You were made to go out and get her
The minute you let her under your skin
Then you begin to make it better

And any time you feel the pain, Hey Jude, refrain
Don't carry the world upon your shoulders
For well you know that it's a fool who plays it cool
By making his world a little colder

Hey Jude don't let me down
You have found her now go and get her
Remember to let her into your heart
Then you can start to make it better

So let it out and let it in
Hey Jude begin
You're waiting for someone to perform with
And don't you know that it's just you
Hey Jude you'll do
The movement you need is on your shoulder

Hey Jude don't make it bad
Take a sad song and make it better
Remember to let her under your skin
Then you'll begin to make it better
Better, better, better, better, better, Yeah,Yeah,Yeah





Soundtrack: "Hey Jude" - The Beatles

venerdì 17 settembre 2010

Help

E mentre sono qui in biblioteca,scroccando,anzi no,stranamente pagando la connessione (perchè nelle biblioteche italiane SE c'è,la PAGHI),piuttosto che concentrarmi sul maledetto libro di economia inizio a svarionare su cose e persone che mi circondano.
E non posso guardare i tre computer del dopoguerra di cui è dotata la biblioteca,che vantano una lista d'attesa di ore e ore; che mi viene il mal di pancia al ricordo delle strutture finniche.
Ma che tristezza i ragazzi. Per la serie: "qua l'acqua è poca e la papera non galleggia". E non lo dico solo in termini "acchiapeschi". Sarà che nell'ultimo anno avrò conosciuto 200 persone,non dico che son tutti miei grandi amici,ma per lo meno c'era sempre la possibilità di una chiaccherata.
Ma qui? Ma come fa la gente a socializzare?
Esco a fare una pausa sigaretta nel cortiletto e mi si para davanti la seguente desolante situazione: gruppi di ochette sulla sinistra,che starnazzano raggiungendo livelli acuti che non crederesti possibili per un normale essere umano. E che ti guardano anche male magari. Chiedo venia se oggi ho la faccia particolarmente simile a un quadro di Kandinsky e se ho addosso il magliettone dei Leningrad Cowboys. Fa pure freddo,che cavolo!
Sulla sinistra invece..solito gruppetto di ragazzi..Gazzetta dello Sport aperta,discussione accanita ed erudita. Scusate,a me piace il calcio,giocavo a basket,quando mi capita guardo il tennis e da ragazzetta pure la moto gp. Però che cavolo. Se sei arrivato a 25 anni che l'unico giornale che leggi è la Gazzetta dello Sport,che ti offre anche gli unici argomenti di discussione..ma che tristezza!
Poi ci sono i solitari. Cioè quelli che durante la pausa si attaccano al telefonino o, gesucristo, si mettono le cuffiette dell'mp3 nelle orecchie.
A questo punto ho un grave problema. Non mi ricordo più da queste parti come si fa a socializzare con gente nuova. Che qua per trovare un varco mi toccherà infighettarmi e iniziare a parlare dei polpacci di Cassano.


Soundtrack: "Help" - The Beatles

lunedì 13 settembre 2010

Layla


Le ritmiche del basso mi portano a smollare la testa dai grafici di economia per andare a trovare il ragazzo del piano di sotto. Bassista (appunto) di un gruppetto rock. Quattro chiacchere al solito: musica,università,figa/pisello. Lui con i capelli sempre più lunghi,io sempre più corti. Guardo sconsolata il suo strumento (e mi riferisco al basso,gesù),e penso amaramente alla mia chitarra lasciata a casa per i troppi bagagli. Lui sfodera un sorrisone,va in camera e torna in salotto con un fodero di chitarra elettrica. E una chitarra dentro.
"Me l'ha prestata il mio ex chitarrista per strimpellare,era la sua prima chitarra. Io non la uso,prendila tu per adesso".

Estasi.

E stasera riattacco col blues. Fosse la volta buona che imparo a suonare decentemente. Riparto dalla pentatonica. Che,se si imparano ad ascoltare e a seguire,le corde di una chitarra sono come un'autostrada. Non conta dove ti portano,inferno o paradiso che sia. Perchè è un viaggio per perdersi lungo tutti gli accordi e le ritmiche del mondo,e fino in fondo,fino all'ultimo vibrato.





Soundtrack: "Layla" - Eric Clapton

domenica 12 settembre 2010

Viaggio


"Mars appena ci prendiamo sta benedetta triennale ce ne andiamo a fare la specialistica all'estero. Svezia o Inghilterra!".
"Mars,a luglio dopo la laurea molliamo tutto e ci andiamo ad aprire una pizzeria a Londra!".
"Mars,io parto per un tirocinio a Bratislava per 4 mesi".
"Mars,io me ne vado con degli amici a strimpellare la chitarra per l'Europa".
"Mars,ricordati che c'è l'Erasmus Mundus,ci facciamo un anno in un paese e un anno in altro!".
"Mars,ci sono le rimpatriate Erasmus..mese prossimo Saragozza e Praga!"
...
Io in tutto ciò mi dovrei laureare prima o poi. Anzi,dovrei tipo superare un esame di economia il 21. Farei prima ad avviarmi a piedi a Lourdes,ma considerando che sono atea e che mi pesa il culo,mi sa che la butto sul "come va va,prima o poi dovrà darmelo un 18".
Intanto mi fisso sulla stramaledetta cartina del mondo ereditata dalla precedente coinquilina. Se non mi attacco all'idea di partire e andarmene dopo quest'anno,m'attacco solo al tram. Che poi il tempo alla fine a passare passa. Basta tirare i dadi e vedere dove ci porta. E come,magari.
Soundtrack: "Viaggio" - Piero Pelù





giovedì 9 settembre 2010

Inno Verdano

A volte mi chiedo se la stupidità si acquista personalmente percorrendo in proprio strade sbagliate,o se si acquista con pacchetti preconfezionati all'ingrosso.
Cioè,per dire che secondo me esistono due tipi di stupidità: quella conquistata e sudata con la propria personalissima volontà,su una base non indifferente di ignoranza,e la stupidità appresa dal contesto sociale,familiare e così via. Almeno il primo tipo di stupidità ha il pregio dell'originalità. Il secondo tipo è anche probabilmente il più diffuso,ripetitivo e noioso.
Ne ho avuto un esempio in treno l'altro giorno,mentre ero diretta a Roma con due amici. Nel vagone,oltre a noi,c'erano una signora delle nostre parti e un signore che puzzava di banchiere da un chilometro di distanza. Il qual signore ha avuto l'impudenza di iniziare un discorso con le persone più sbagliate. Che poi non ci voleva la capacità di dividere l'atomo per capire che fare discorsi da leghista del cazzo in un treno che partiva dalla Calabria e che era ancora sotto Napoli non doveva essere proprio un'idea brillante.
"Perchè voi non sapete vivere,buttate le carte a terra,e voi giovani non cambiate,in Trentino ci sono splendidi prati verdi,mai più in Calabria!..."
Allora. Premesso che sono per tanti motivi una terrona atipica. Non amo particolarmente la mia terra. Sono felicemente emigrata appena mi è stato possibile. Ma sentirmi fare questi discorsi senza senso,se non quello di offendere un posto e i suoi abitanti,senza un minimo neanche di acume politico o di conoscenza storica a riguardo,e soprattutto ignorando l'enorme peso che ha e che ha sempre avuto il Nord sul (sotto)sviluppo del Sud..beh,mi manda in bestia. Sfortunatamente per il signore,ha mandato in bestia anche i miei amici e la signora. Il signore poi è sceso a Napoli,con un certo sollievo. Spero l'abbiano scippato. Così,tanto perchè noi terroni siam fatti così.
Che poi era anche toscano il tipo. Non ha capito che Bossi non se lo prende neanche.
Noi stiam bene anche senza di lui!


Soundtrack: "Inno Verdano" - Caparezza

mercoledì 8 settembre 2010

Happy Ending

Finalmente dopo cinque mesi di pipponi mentali,notti insonni e succhi gastrici al lavoro più del dovuto,sono riuscita a incontrarlo. Ovviamente nei due giorni passati ad attendere che sua maestà arrivasse ho sfoggiato il peggio di me stessa,poveri i miei amici. Per non parlare che per due giorni non ho toccato cibo,niente,nada,nisba,stomaco chiuso. Vado a prenderlo in stazione,perchè ovviamente sua altezza aveva da trasportare il valigiame verso la nuova casa e,guarda caso,aveva scelto me come facchina. E questa era la seconda volta,tanto per cambiare. Della serie: "vuoi che mi metto una scopa in culo così ti ramazzo la stanza??". Insomma,l'incazzatura di base c'era,l'intenzione di parlargli seriamente anche,ma,ovviamente,il ragazzo dev'essere in missione per il diavolo,visto che anticipa sempre le mie mosse con una rapidità sconcertante. Così come mi vede spalanca le braccia e mi abbraccia come solo lui sa fare. E chiedo venia per la sdolcinatezza,ma cazzo,è vero! A quel punto ho capito che molto facilmente le mie buone intenzioni sarebbero andate a puttane. Tempo di portare la roba nella sua nuova stanza (e tempo di farmi scambiare dal suo nuovo coinquilino per la sua ragazza) e siamo in centro per raggiungere i nostri amici. Tralascio le occhiatacce dei miei amici (quelli che si son dovuti sorbire pipponi per mesi) quando m'hanno visto arrivare con un sorrisone da ebete stampato in faccia. A quel punto era chiaro che non gli avevo parlato e che non ne avevo nessuna intenzione a breve. Poi ci si è messo anche lui,sempre in missione per il diavolo,a passare l'intera serata ad accarezzarmi e ad abbracciarmi. Cristo dio,io neanche col mio ragazzo passavo tanto tempo avvinghiata,figuriamoci con un "amico"..! Tralascio anche il momento in cui m'è arrivato da dietro,mi si è attaccato addosso e m'ha piazzato le mani sui fianchi. Gesù,penso di aver chiaramente sentito tutta la schiera dei miei ormoni impazzire e fare la ola. Per non parlare del suo pacco sul culo,che scusate,è abbastanza demotivante per una che vorrebbe chiuderla lì.
Ma proprio durante uno dei suoi abbracci,mentre lasciavo andare la testa sulla sua spalla e mi avvinghiavo modello piovra,lui ha fatto un'altra delle sue battutine. Senza pensarci ho dato una risposta un pò acida. E così ebbe inizio. La discussione della vita. Fregandomene altamente dei nostri amici seduti mezzo metro dietro di noi,ho svuotato tutto. Tutti questi cinque mesi,buttati fuori,quasi sputati,in faccia a lui. Ovviamente lui s'è incazzato. Ma poi ha capito. Ho quasi dovuto fargli il disegnino,ma alla fine ha capito. Ha capito che anche "una come me" si può innamorare. Di lui poi. Incredibile! M'ha chiesto scusa. E io gli credo. Poi,sfidando tutto quello che il mio corpo e la mia mente mi suggerivano,gli ho detto quello che dovevo dire: "chiudiamola qua". Un ultimo abbraccio.
"Hai capito vero,che non ti odio?"
"Sì che ho capito. Sono scemo ma non fino a questo punto".
Il giorno dopo m'è venuto a salutare in stazione. Ultimo abbraccio (dio quanto avrei voluto fermare il tempo,che siano dannati i suoi abbracci!),e poi mentre lo salutavo dal finestrino con il medio alzato (hey,ognuno dimostra affetto a modo suo!),ho visto il suo sorriso "d'addio". La sera quando sono arrivata m'ha mandato un ultimo sms. L'ho molto apprezzato. Io gli ho risposto,ultimo sms. Spero mi abbia capito. Ma a questo punto,penso di sì.
Avrei potuto evitare di parlare,e con ogni probabilità,la sera stessa o quella dopo sarei finita nel suo letto. Ma quanto sarebbe stato deleterio! A un certo punto una deve anche imparare a cacciare le palle,non contro l'altro,ma contro se stessa. Se ho battuto un mostro,non era lui. E' me stessa che ho battuto. Quella debole.
Questo post lo scrivo perchè in qualche modo,le parole scritte danno un senso di definitivo,di reale. E' davvero andata così. E' davvero finita. E' un post prolisso e semplicemente descrittivo di una situazione. Nessun orpello particolare. Nessun pregio stilistico. Nessuna morale. Ma è quello che è successo. Ed è finito.
Questa canzone me la tengo in serbo da cinque mesi. La "nostra" canzone. Quella che neanche lui dimenticherà,lo so. E' il momento di usarla.


Soundtrack: "Happy Endind" - Mika

giovedì 2 settembre 2010

The Listening


La vecchia radio di mio padre. Avrà trent'anni sta radio,e sfidando tutte le leggi della conservazione degli oggetti in casa mia è sopravvissuta al tempo. È sopravvissuta per esserci proprio stasera,a stuzzicare la mia testolina dall'angoletto di cianfrusaglie cui era stata relegata.
Continuo così questo nuovo sport domestico fotografando,anzi,fotografandomi un augurio:
che possa imparare sempre di più ad ascoltare e a capire.
E che chi mi sta più vicino impari altrettanto.
Amen.

Can I let the trees do the talking
Can I let the ground do the walking
Can I let the sky fill what's missing
Can I let my mouth do the listening, the listenin
g

Soundtrack: "The listening" - Lights

mercoledì 1 settembre 2010

Love Or Confusion

Speaking about confusione di generi. Confusioni sessuali,esistenziali,crolli di certezze varie e di speranze costruite sulla panna montata.
L'altro giorno decido finalmente di andare a riscattare il mio regalo di compleanno da parte di mio padre,in ritardo di 7 mesi. Eh lo so, sarei più felice se mi dessero soldi,ma c'è la strana convinzione che i regali debbano essere cose "estremamente inutili".
Così osservo i miei vecchi rayban da combattimento, pieni di graffi collezionati in 6 o 7 anni di vita,e trovo la risposta.
Costringo così con la forza brutale della peggiore delle mie espressioni facciali la mia amica ad accompagnarmi; e a guidarmi nell'ardua scelta. Oh,son sempre 100 sacchi!
Fortunatamente uno dei miei pregi è quello di non affrontare nessuna spesa alla maniera "femminile". Se entro in un negozio è perchè so già quello che devo comprare,quanto costa,e se la spesa ne vale la pena. Chiedo così alla commessa "quei rayban a goccia marroncini sfumati". La commessa me li porta,si affianca e mi piazza davanti lo specchio. Li indosso. Mi guardo allo specchio per 5-6 secondi. Mi ritengo abbastanza soddisfatta dell'immagine riflessa. Mi giro verso la mia amica. "Allora,come mi stanno?". Tre secondi di silenzio. La mia amica scoppia a ridere piegata in due. Mi giro verso la commessa col sorriso più finto e conciliante possibile: "chiedo venia,oggi si è svegliata simpatica". Mi rigiro verso la mia amica,il sorriso sparisce e risfodero il mio sguardo brutale. "Cosa minchia ridi??". Risposta:
"Sembri troppo LESBICA!!ahahahahaha!".
Mi cascan le braccia e anche un pò di palle,mi riguardo allo specchio e sospiro.
"Grazie. Lo prendo per un "sì".
La commessa si avvia ancora ridacchiando con la mano davanti la bocca verso il bancone.
Ovviamente poi gli occhiali li ho comprati.


Soundtrack: "Love Or Confusion" - Jimi Hendrix