"That's the whole trouble. You can't ever find a place that's nice and peaceful, because there isn't any. You may think there is, but once you get there, when you're not looking, somebody'll sneak up and write "Fuck you" right under your nose."
J.D. Salinger

martedì 7 dicembre 2010

I've got you under my skin

Al palazzo c'è un incontro tra i rappresentanti degli studenti borsisti, il direttore dell'Azienda che dispensa i benefici scolastici e l'assessore della Regione. Fuori siamo venti rincoglioniti con striscioni inneggianti ad improbabili diritti sanciti da una fantomatica Costituzione. Ma quali diritti.
In due compagni ci allontaniamo mestamente, un po' abbattuti nonostante l'enorme esperienza maturata in anni di sconfitte. Un altro muro non abbattuto, ma la testa non ce l'ha spaccata, quindi si va avanti. Arriviamo in sede, qualche email e il tempo di leggere sul Giornale che siamo praticamente dei terroristi, e mi avvio per andare a prendere l'appuntamento. Dal tatuatore.
Dopo quasi un anno passato a tergiversare, sono pronta a fare il primo passo verso il primo tatuaggio.
Certo che non mi aspettavo di andare a prendere l'appuntamento alle 11 del mattino per le 2 del pomeriggio stesso.
In fondo sono una donna, ho il ciclo ogni 28 giorni e mi faccio la ceretta all'inguine. Sono preparata al dolore.
Alla fin fine non ha fatto tanto male. Mentre torno verso casa dolorante, fumando la sigaretta della vittoria, ascolto un po' di musica buona. Musica che mi fa ricordare di altri paesaggi nordici, e neve.
La rosa dei venti stilizzata (e se qualcuno mi dice che somiglia ad una croce celtica gli sputo in un occhio) pulsa rossa sulla schiena, proprio sotto al collo. Semplice, nessun ghirigoro particolare, magari un po' triste e austera, ma essenziale.
Piove e io sono senza ombrello. E penso alla prima cosa indelebilmente visibile. E penso al significato di una cosa indelebilmente invisibile.
Viaggio. Amicizia. Amore.
Oh yeah.


Soundtrack: "I've got you under my skin" - Frank Sinatra

domenica 5 dicembre 2010

Blue Train

Per la prima volta in 8 mesi ho interrotto i post, dimenticandomi completamente di questo blog di merda per un paio di settimane.
Eppure di cose ne sono successe degne di nota (almeno per lo standard di avvenimenti della mia vita). Ho marciato sotto neve e vento insieme a qualche migliaio di persone su una sopraelevata, lungo i binari della stazione, per le strade della città. E di insulti ne ho presi parecchi, ma pazienza, non si può pensare di fare una frittata senza rompere le uova. Vai in pace, automobilista incazzato.
Ho partecipato ad assemblee, presidi, volantinaggi, ho impiegato una mattinata intera per scrivere un volantino di merda che nessuno si è filato. Magari però neanche a Marx se lo filavano quando era giovane..a parte il fatto che lui a 21 anni già pubblicava, ma erano altri tempi. Non c'erano internet e i blog, tanto per cominciare. E neppure la wii. Povero Carletto.
Alla fin fine ultimamente la mia vita si ferma qua. Alla lotta politica. Fino a qualche mese fa ero un cuore infranto. Ora sono tornata la scassacazzi di prima, solo ulteriormente inacidita, presuntuosa e in cerca di rissa. Avrò mica bisogno di trombare?
A proposito di ciò..ho come l'impressione che ci stia ricascando..che ho avuto la pessima idea di conoscere un ragazzo classe 1983 (stessa pessima annata del famoso precedente). Che questo ragazzo è amico della mia coinquilina, anzi la mia coinquilina è la manager del suo gruppo. Gruppo nel quale questo ragazzo suona magnificamente il sax. Ragazzo che ieri mi ha regalato un meraviglioso cd di Coltrane.
Se ci ricasco sto giro giuro che mi taglio la testolina con un temperino.
Bentornata a me.

Soundtrack: "Blue Train" - John Coltrane

venerdì 19 novembre 2010

November Rain


E che dire di questo novembre che scivola via, come quelle fastidiosissime goccioline di pioggia che ti entrano ovunque per miracolo divino, manco girassi nuda per strada?
Scivola via, come un litro del mio sangue, finito nelle saccocce della FIDAS poco fa. Così, tanto per passare un pomeriggio alternativo e guadagnarci un buono gratis al bar.

Scivola via una volta per tutte, come i suoi sms, che dopo mesi e mesi mi sono finalmente decisa a cancellare. Dopo una catartica lettura ad alta voce, e un sentito vaffanculo finale.

Scivola via, e io mi lascio un po' scivolare con lui. In annoiata contemplazione di quello che viene.
Che sarà, sarà.
Soundtrack: "November Rain" - Guns 'n' Roses


giovedì 18 novembre 2010

Beautiful Days

Il giorno che ne farò una giusta, dio griderà al miracolo.

Peccato che i miracoli non esistano. E se è per questo neanche un dio che possa gridarli.
Da ciò ne consegue che con ogni probabilità non ne farò mai una giusta.
Amen


Soundtrack: "Beautiful Days" - Venus

domenica 14 novembre 2010

Cigaro

Disgusto, rabbia, depressione, stanchezza, disgusto, mal di gola, sigarette, troppe parole e poca azione, disgusto, assemblee vuote, volantini non letti, "pompieri" della situazione, disgusto, dubbi, disprezzo, ambiguità, affanculo le rappresentanze ufficiali, dirigenti e controllori, controllati non coordinati, quale coordinamento boh.
Disgusto.

Questa è politica.
Questa è la vita. La mia.


Soundtrack: "Cigaro" - System Of A Down

mercoledì 10 novembre 2010

Don't Stop Me Now

E, come spesso accade nella vita, l'unica considerazione che valga veramente la pena fare è:
"uno in meno".


Soundtrack: "Don't Stop Me Now" - Queen

martedì 9 novembre 2010

TNT

Vento che ulula fuori dalla finestra nella notte genovese.
Lampada ikea che illumina fioca ma non troppo il salotto e il tavolo al centro.
Suddetto tavolo ingombro di computer di tre coinquiline. Tabacco filtrini e cartine sparsi. Tazze di tè,biscotti,uno sgrassatore (ma cosa ci farà poi qui..?) e due barbapapà raccattati in un autogrill sulla strada Bergamo-Genova. Un posacenere pieno di mozziconi e con tre sigarette rollate fumate a metà. Perché mi dimentico di finirle. Libri di Diritto del Lavoro e contratto collettivo nazionale dei giornalisti (il riassunto scaricato ovviamente) aperti su pagine un po' a caso.
Lettore mp3 acceso su canzoni toste e motivazionali e pocket coffee per quella "carica in più".
Esame? Domani alle 15 in dipartimento.
Nottata? Si appresta ad essere mooolto lunga.
'Cause i'm TNT dynamite!!


Soundtrack: "TNT" - AC/DC

giovedì 4 novembre 2010

My Generation

Bollettino di guerra:
Conclusa seconda settimana senza acqua calda né riscaldamenti. Pentolate d'acqua scaldate sui fornelli e sfruttamento di docce di amici vari per ovviare al problema.
Ieri, mentre con le mie due coinquiline, il ragazzo di una e un altro nostro amico, cerco di cucinare sulle dannate piastre elettriche, salta la corrente. Ci affacciamo sul pianerottolo e veniamo a sapere che anche nell'appartamento di fronte non c'è corrente. Negli altri appartamenti non si riscontra questo problema.
In nessun modo riusciamo ad agire sugli interruttori degli appartamenti. La pasta nell'acqua si avvia a scuocersi,grazie alle fantastiche piastre ELETTRICHE rimaste senza energia.
Vengo mandata in spedizione in un cunicolo sotterraneo (dato che vivo in un chiostro del '300) per raggiungere l'interruttore generale, e provare a spegnerlo e riaccenderlo. Sperando di risolvere.
Lo trovo. Abbasso la levetta. Si alza un boato di bestemmie dal piano superiore. Faccio un salto dalla sorpresa, finendo con la testa in una ragnatela bella grossa. Rialzo la levetta e riguadagno velocemente la via per gli appartamenti. Un ragazzotto alto e grosso mi viene incontro a grandi passi.
"Ma sei stata tu a staccare la corrente?"
"Essì, siam rimasti senza corrente.."
Non finisco la frase che gira i tacchi e si allontana imprecando. Riconosco l'appartamento verso cui si sta dirigendo. Il criceto nel mio cervello si blocca sulla ruota. Gli urlo:
"Ma stavate giocando a PlayStation?"
"Sì cazzo"
Il criceto casca in avanti.
"Eh,CAZZI VOSTRI!"
"Ma vaffanculo!"
"Ma VAFFANCULO TE!"
Sbam. Sento la porta sbattere. Mi fermo tre secondi rossa in faccia e ancora incredula dalla "conversazione". Attraverso il corridoio un po' imbambolata, passo davanti la porta del ragazzotto e inizio a salire le scale verso il mio appartamento. Mi fermo al terzo scalino. Torno indietro. Suono all'appartamento. Il ragazzotto mi apre.
"No scusa..tu e i tuoi amici siete incazzati come animali perché ho interrotto la vostra partita a PlayStation?"
Momento di pausa, il ragazzotto mi guarda con un'espressione un po' stupida. Non gli do il tempo di rispondere,non mi sembra necessario.
"MA VAFFANCULO!!!"
Mi piace ribadire le cose.

Mi piacerebbe ribadire anche che ho 21 anni,una laurea più lontana del previsto, e che studio 800 chilometri lontana da casa.
Che questo mi è permesso grazie ad una borsa di studio "vinta" per reddito e poi mantenuta per merito. Che comunque non devo prostrarmi a chiedere grazie a nessuno, perché non chiedo l'elemosina, ma solo i diritti che mi spettano.
Che grazie alle ultime leggi da quest'anno con ogni probabilità saremo fortunati a vedere la metà dei soldi della borsa di studio. Quella che ci spetterebbe.
Che i miei amici appena laureati non trovano un lavoro consono ai loro studi perché c'è crisi.
Che non trovano un lavoro manuale qualsiasi perché hanno sì una laurea, ma non hanno mai lavato piatti né servito ai tavoli. E quindi non sono adatti.
Io non capisco davvero se son troppo pesante. Se esagero i problemi. Ma vedo tanta rassegnazione intorno a me. E tanta paura.
E poi vedo queste scene. Ventenni che passano il giorno giocando, bevendo e cazzeggiando. Che danno un esame ogni tanto, così per passare il tempo. Che non si preoccupano se non di trovarsi una figa da trombarsi nel week end.
E poi mi chiedo perché sono single.
Questa sì che è una guerra.


Soundtrack: "My Generation" - The Who

giovedì 28 ottobre 2010

Bridge Over Troubled Water

Quanto suona triste, patetico e fuori luogo, se adesso scrivo che

avrei davvero tanta voglia di un abbraccio.

Mi serve un pupazzo. Quelli umani li ho finiti.


Soundtrack: "Bridge Over Troubled Water" - Simon & Garfunkel

mercoledì 27 ottobre 2010

Be Yourself

Dedicato a molti miei conoscenti che ho provato con scarsi risultati a considerare amici. Alle decine di volti anonimi con marchi famosi. A quelli che sanno cosa vogliono,ma ancora non hanno capito che non lo avranno. A te che non mi vuoi nel tuo mondo.

Chiedo scusa se non ho un fisico da modella e non porto i tacchi.
Chiedo scusa se non ho un portamento "british" e una voce da usignolo.
Chiedo scusa se non sono né fine né elegante.
Chiedo scusa se non sono mai andata in India, e se non me ne frega niente di vedere New York.
Chiedo scusa se non guardo il Grande Fratello.
Chiedo scusa se parlo di politica, che lo so che è maleducazione.
Chiedo scusa se non sono la ragazza matura e intelligente da relazione seria.
E chiedo scusa se sono una ragazza matura e intelligente e non va bene lo stesso.
Chiedo scusa se non so essere contemporaneamente maiala e santa a letto, che ancora non ho capito come si fa. Preferisco la prima.
Chiedo scusa se sono strana ma non "speciale", qualsiasi cazzo di cosa voglia dire.
Chiedo scusa a te, per aver stupidamente provato ad entrare nel tuo cerchio, per te, nonostante mi dicessi che quelli come TE non stanno con quelle come ME.
Chiedo scusa se sono una perdente.
Chiedo scusa se sono invisibile.
E chiedo scusa se mi piace essere come sono.
Perché tra noi invisibili, nel nostro piccolo mondo, ci vediamo e ci riconosciamo anche senza gli occhiali D&G.


Soundtrack: "Be Yourself" - Audioslave

sabato 23 ottobre 2010

Lo Shampoo

Se non si può dire neanche "onanismo" in radio, anche se questa è una radio di ragazzi delle superiori, qua ci si toglie il sale della vita.
Se discuto di politica con un amico, cosa tra l'altro che facciamo praticamente tutti i giorni, non posso perdere lucidità e prendermela sul personale. E incazzarmi come una biscia.
Se a fine mese sto normalmente senza soldi, non posso spendere 5 euri per "Critica dell'economia politica" di Marx (maledetta Feltrinelli),quando ho già sul comodino 4 libri e quando l'unico libro che dovrei veramente leggere è quello dell'esame di economia politica (e non marxista) perché prima o poi dovrò anche laurearmi. Che poi mi piacerebbe capire come ho intenzione di comprendere Marx e non il libro dell'esame. Mah,misteri della fede.
Se anche questo week end sono sola in casa non posso deprimermi,cazzo. Io poi sto bene da sola, adesso non ho capito perché è diventato un problema. Mi faccio dei fantastici discorsi da sola. Certe arringhe fenomenali! E che non mi si passi per psicopatica. Tutti parlano da soli, l'unica differenza è che c'è chi lo fa con più discrezione. E io non sono discreta proprio in niente. Quando ho il ciclo,mediamente è la prima cosa che dico alle prima 5 persone che incontro. Anche al barista,se è abbastanza sfortunato.
Un ultimo se..
SE quelle merde di burocrati dell'università non mandano un fottutissimo idraulico perché tutti gli appartamenti di noi poveri studenti terroni negri zingari e musigialli siamo senza acqua calda da 3 giorni, questa è la volta buona che organizzo una rivolta. Che poi l'inverno è arrivato per tutti tranne che per loro, visto che non hanno neanche provato ad accendere ancora i termosifoni. BIOPARCO!! (citazione di Elio,provate ad arrivarci per assonanza)
A questo punto direi che vado a mettere un paio di pentole sulle piastre (manco dei fornelli decenti,non sia mai che ci diamo fuoco per protesta), così vedo di lavarmi. Che sarò pure terrona, ma in questo paese civile che è l'Itaglia non posso mica farmi riconoscere subito dall'odore.


Soundtrack: "Lo Shampoo" - Giorgio Gaber


Sugar

Considerazione inutile:

Quando imposti la tua vita al cazzeggio, quando ti diverti a fare il clown della compagnia, prima o poi ti rendi conto (tardi e male) che nessuno ti prende più sul serio. Neanche tu stesso.


Soundtrack: "Sugar" - System Of A Down

mercoledì 13 ottobre 2010

Dream On

C'è sole e niente vento. Facciamo un banchetto davanti la facoltà. Distribuiamo volantini sul caro prezzi dei libri e degli affitti agli studenti. Il programma del cineforum. Molti prendono i volantini,ma altri si fermano addirittura a parlare. Chiedono informazioni,si interessano. Qualcuno,incredibilmente, è di giurisprudenza.
Inizio lo stage in radio. Dalla riunione di redazione esce fuori gente giovane e appassionata,con tanta tanta voglia di sbattersi. La libertà "editoriale" è praticamente totale, nessuna pressione dall'alto,e i lavori che mi vengono assegnati vanno ben oltre il portare il caffè. Sono parte attiva di qualcosa di interessante e che funziona. Meglio ancora,dopo questo stage potrei avere la possibilità di essere assunta. "Pagata".
Ho sentito il mio vecchio "amico-nemico". Ha capito i suoi errori e mi ha chiesto scusa. Io ho capito che non ho più nessun interesse nei suoi confronti,se non quello di mantenere un'ottima amicizia.
Va tutto bene.
E stranamente fuori nevica. Mi affaccio alla finestra e non vedo più il vento e la pioggia degli ultimi giorni. A dir la verità non vedo più Genova. Vedo alberi,foreste,e laghi. E tanta neve. Ci sono venti gradi sotto zero mentre osservo la mia Finlandia, e fa un freddo cane. Ma che calore.

Poi è suonata la sveglia.


Soundtrack: "Dream On" - Aerosmith

lunedì 11 ottobre 2010

Can't Repeat

Coi gomiti sulle ginocchia,siedo e guardo non so in che modo il bagnoschiuma di fronte a me. Non so perché mi attira col suo verde fosforescente e la scritta Palmolive rivitalizzante. E’ pieno per metà. O vuoto per metà,a seconda che voi siate dei pessimisti o dei pessimisti male informati.Il motivo per cui quel bagnoschiuma Palmolive rivitalizzate si trova qui di fronte a me è perché il suo predecessore,non un Palmolive ma un non-mi-ricordo-che-marca, è finito. Ergo,si giustifica la presenza del successore per questioni chiaramente igieniche. Solo che questo successore in realtà esisteva nella mia doccia da ben prima che quella diventasse la temporanea dimora del non-mi-ricordo-che-marca. Perché quando sono tornata a casa qualche settimana fa ho fatto la classica spesona del “sono appena tornata,non c’ho manco la carta igienica per pulirmi il culo”. Senza ovviamente ricordare che da luglio era rimasto ancora per metà inutilizzato il Palmolive rivitalizzante. Ora,il suddetto Palmolive rivitalizzante non so come mi guarda,non so perché fa fare strani voli pindarici alla mia mente rincoglionita. E penso che l’ultima volta che l’ho usato c’erano 30 gradi e il bagno era pieno di sole. Se mi fossi fermata qui,sarebbe stato ancora ancora un pensiero “normale”. Magari anche piacevole. Ovviamente la mia mente rincoglionita è andata di volo pindarico in volo pindarico,fino ad entrare in un libro di Crichton: “Ah,se potessi tornare indietro nel tempo”.Quante cose non-rifarei/rifarei, non-direi/direi..

Che poi alla fine son tutte cazzate. Il senno di poi può solo servire se,combinato con una macchina del tempo che funzioni,si possa tornando indietro cambiare i numeri da giocare al lotto,conoscendo l’estrazione futura.Più o meno per la gran parte di tutte le altre azioni abbiamo motivazioni logiche o sentimentali per averle fatte. Erano buone per quel tempo. Buone per quelle persone che eravamo. Perché poi il tempo inesorabilmente passa, e il Palmolive rivitalizzante che già a luglio ha lavato la mia pelle,non laverà la stessa persona stanotte.

Ecco il risultato di andare in bagno senza riviste.


Soundtrack: "Can't Repeat" - Offspring

domenica 10 ottobre 2010

Man In The Box

E quando sembra che il fondo l'hai toccato già da un bel po',e ti stai già abbondantemente dando da fare a scavare,scopri che c'è sempre una bella lastra di granito su cui sbattere la testa.
Allora ansia,tristezza,rabbia,stanchezza e noia si riassumono tutti in un perenne stato d'animo di SCAZZO.
Scazzo esistenziale, scazzo per i libri che non riesco ad aprire, scazzo per lui che in un modo o nell'altro riesce a restarmi appiccicato addosso come un pessimo profumo che non se ne va via.
Scazzo per uno stage che chissà come quando e perché inizierà, scazzo perché sono perennemente in bolletta e lavoretti non ne trovo, scazzo perché se non trovo lavoro è perché non so fare assolutamente un bel niente.
Scazzo perché pensavo di essere sfuggita ai drammi adolescenziali, senza tener conto che questi possono tornare senza preavviso e senza chiederti il permesso.
Scazzo per tutte le cose che ho lasciato a metà, scazzo perché passo troppo tempo in casa e troppo tempo a pensare a quanto sono scazzata.
A volte sembra quasi d'esser rinchiusi in una scatola.
Urge una vacanza. Uno di questi giorni faccio come Merlino: mollo tutto e volo ad Honolulu.



Soundtrack: "Man In The Box" - Alice in Chains

venerdì 8 ottobre 2010

Let Me Live

E vai avanti cercando di ignorare tutto dentro e fuori.
Poi a un certo punto qualcosa inevitabilmente si rompe.
Ecco,a settembre mi sono rotta il cazzo. Ho fatto quello che avrei dovuto fare cinque mesi prima.
Evidentemente però,o non sono stata abbastanza chiara nell'esporre il concetto,o alla controparte non è piaciuto subire una decisione. Per la prima volta.
E allora posso far finta di niente,per quanto mi venga difficile,e ignorare i tuoi vari commenti sulla mia pagina di quella cosa orribile chiamata faccialibro. Che non ti sei mai fatto sentire così tanto in cinque mesi quando ti sbavavo dietro elemosinandoti mezze frasi o un fottutissimo "mi piace" su un qualsiasi link del cazzo. Perché voleva dire che per almeno 2 secondi,il tempo di guardare e cliccare,avevi pensato a me.
Adesso pero',ciccio, ti ho sbattuto la porta in faccia e te ne devi ancora rendere conto. E forse, quando lo realizzerai fra poco,il contraccolpo ti farà un pochino più male di quanto avresti mai potuto prevedere.
Forse sì,forse no. Non sarò lì a chiedertelo.
Perché sull'ennesimo commento senza significato su una canzone invece piena di significato come Let me live,mi hai fatto veramente girare le palle. Questo vuol dire che o non sai leggere,o te ne sei fregato. Com'è che ritorna sempre lo stesso interrogativo su di te? "E' stronzo o è scemo?".
Ho già detto una volta che non mi interessava più saperlo. Stavolta parto all'attacco. Una bella mail al vetriolo. Per ricordarti quanto me ne sia importato. Quanto non me ne importi più.
LET ME LIVE.


Soundtrack: "Let Me Live" - Queen

lunedì 4 ottobre 2010

Who Cares

Secondo Freud sono fottuta, perché a quest'ora dovrei caricarmi sulle spalle un bel complesso edipico non risolto.
Secondo la religione sono fottuta,perché non credo in nessun dio e non venero le sottane d'illustri ministri.
Secondo la politica sono carne da macello,perché per i fascisti sono comunista,per i comunisti sono troppo moderata,e i moderati mi stanno tutti sul culo in blocco.
Secondo la comune morale sono un alien perché faccio girare poco l'economia,non credo nel matrimonio in quanto istituzione,e ho l'istinto materno di Medea.
Secondo l'ideale maschile dovrei farmi un giretto a Lourdes o da un bravo chirurgo plastico,e quantomeno rifarmi le tette latitanti.
Secondo l'ideale femminile..idem.
Secondo le ultime tre persone che ho conosciuto dovrei smettere di fumare.
Secondo un mio amico dovrei iniziare a fare un uso serio,continuato e responsabile di droghe leggere.
Secondo una mia amica dovrei uscire,conoscere gente nuova e applicare la legge del "chiodo schiaccia chiodo".
Secondo una legge evidentemente universale,l'uomo che subisce una presa di posizione seria dalla donna,punto nell'orgoglio alla frase "non sentiamoci più",inizia a farsi sentire il doppio delle volte. Amen.
Secondo me..
chissenefrega.


Soundtrack: "Who Cares" - Anouk

giovedì 30 settembre 2010

Ma accetta il consiglio ... per questa volta

Tratto dal film "The Big Kahuna". Mai visto questo film. Ma ieri sera ho beccato questo monologo letto da Rocco Papaleo accompagnato al piano da Toni Concilianti (alias Rocco Tanica).

Ho appena aggiunto mentalmente un altro film da vedere.

Accettate il consiglio.

martedì 28 settembre 2010

Sesto San Giovanni

C'era una volta la classe operaia.
Quella che doveva andare in paradiso.
Poi s'è persa in qualche limbo tra cielo e terra, un limbo triste e oscuro e senza speranza chiamato "urna elettorale".
Il grande papà PCI si era sgretolato come un castello di sabbia tra le dita di bambini inesperti e stanchi di giocare. La grande mamma CGIL si era abbandonata ad una triste lascivia con i padroni che tanto lei e l'antico marito avevano professato di odiare.
I figli,allo sbando, persero il senso dei legami che li rendevano uniti,una famiglia. Una classe.
E così oggi l'operaio polentone schifa quello terrone,ed entrambi schifano lo zingaro,che schifa il negro che schifa il musogiallo.
E i padroni? Mangiano. E ridono.
Chiudete tutte le fabbriche che volete.
Non è il posto di lavoro che va salvato. E' il LAVORO,quello che "se tocchi lui tocchi noi tutti",che va salvato.
In mezzo ci sono tanti altri problemi. C'è l'ennesima crisi e c'è un esercito di forza lavoro di riserva che attende solo che venga il suo turno.
Ma da qualche parte si deve pur ripartire. Piccoli passi. Grandi sconfitte e piccole,minuscole risicate vittorie. Perché il paradiso può ancora aspettare. Quello che serve,è ritrovare una coscienza perduta.


Soundtrack: "Sesto San Giovanni" - The Gang

giovedì 23 settembre 2010

Rape Me

C'è un ragazzo su faccialibro che non conosco di persona,ma che mi ha aggiunto in virtù di un paio di conoscenze in comune e di simili "gusti musicali". A parte che magari dovrei fare un po' più di attenzione ad aggiungere chiunque,che poi apro la home e mi ritrovo con gente assurda che pubblica link pietosi, e no, non condivido il link col bambino malato di cancro,che se non lo pubblichi "non hai cuore". Ce l'avevo un cuore,prima di accendere il pc stamattina,adesso dopo aver visto questo link mi è sceso nel colon. E fra un po' scende giù per lo scarico.
Questo ragazzo per esempio non fa altro che pubblicare link e canzoni dei Nightwish. E' follemente innamorato di Tarja Tarunen (l'ex cantante dei Nightwish). Per il suo compleanno s'è fatto fare una torta con la sua effige zuccherosa. In tutte le foto indossa solo magliette della sua dea e del gruppo. Parla incessantemente e senza tregua di lei e degli sviluppi della sua vita privata e artistica.
Adesso. Tutti hanno delle passioni. Riuscire a trasformare in ossessione anche la musica però è veramente un'impresa non da poco. Se la musica non rappresenta libertà,varietà di generi e stili,con bagaglio di stranezze al seguito,che senso ha?
Mi viene in mente un ragazzetto che conoscevo quando avevo 16 anni. Strimpellavamo tutti e due la chitarra. Lui si vestiva in un certo modo perchè ascoltava blues. Io mi vestivo in un certo modo..boh,perchè così mi andava. Il nostro ipotetico batterista (più piccolo di noi,ma suonava i deep purple alla grande), vestiva con jeans e camicia bianca. Per il chitarrista,quello che si sentiva "blues" anche quando apriva l'armadio al mattino,non andava bene il look del batterista.
Non ho mai capito quale fosse il problema. Suonava meglio di noi due messi insieme,per me poteva presentarsi alle prove anche in giacca e cravatta.
Alla fine è una questione di apertura mentale.
Se a me va di ascoltare al mattino i Jethro Tull,al pomeriggio i System Of A Down,e alla sera Miles Davis,non posso pretendere che tutti abbiano le mie schizofrenie musicali.
Se poi ogni giorno mi vesto con le prime cose che riesco a pescare nel groviglio di panni nell'armadio,dove puntualmente scoppia una bomba atomica ogni settimana,non posso pretendere che tutti abbiano il mio cattivo gusto.
Mi piacerebbe pero' pretendere almeno un po' di originalità.
Troppo,vero?


Soundtrack: "Rape Me" - Nirvana

lunedì 20 settembre 2010

Hey Jude


Hey Jude don't make it bad
Take a sad song and make it better
Remember to let her into your heart
Then you can start to make it better

Hey Jude don't be afraid
You were made to go out and get her
The minute you let her under your skin
Then you begin to make it better

And any time you feel the pain, Hey Jude, refrain
Don't carry the world upon your shoulders
For well you know that it's a fool who plays it cool
By making his world a little colder

Hey Jude don't let me down
You have found her now go and get her
Remember to let her into your heart
Then you can start to make it better

So let it out and let it in
Hey Jude begin
You're waiting for someone to perform with
And don't you know that it's just you
Hey Jude you'll do
The movement you need is on your shoulder

Hey Jude don't make it bad
Take a sad song and make it better
Remember to let her under your skin
Then you'll begin to make it better
Better, better, better, better, better, Yeah,Yeah,Yeah





Soundtrack: "Hey Jude" - The Beatles

venerdì 17 settembre 2010

Help

E mentre sono qui in biblioteca,scroccando,anzi no,stranamente pagando la connessione (perchè nelle biblioteche italiane SE c'è,la PAGHI),piuttosto che concentrarmi sul maledetto libro di economia inizio a svarionare su cose e persone che mi circondano.
E non posso guardare i tre computer del dopoguerra di cui è dotata la biblioteca,che vantano una lista d'attesa di ore e ore; che mi viene il mal di pancia al ricordo delle strutture finniche.
Ma che tristezza i ragazzi. Per la serie: "qua l'acqua è poca e la papera non galleggia". E non lo dico solo in termini "acchiapeschi". Sarà che nell'ultimo anno avrò conosciuto 200 persone,non dico che son tutti miei grandi amici,ma per lo meno c'era sempre la possibilità di una chiaccherata.
Ma qui? Ma come fa la gente a socializzare?
Esco a fare una pausa sigaretta nel cortiletto e mi si para davanti la seguente desolante situazione: gruppi di ochette sulla sinistra,che starnazzano raggiungendo livelli acuti che non crederesti possibili per un normale essere umano. E che ti guardano anche male magari. Chiedo venia se oggi ho la faccia particolarmente simile a un quadro di Kandinsky e se ho addosso il magliettone dei Leningrad Cowboys. Fa pure freddo,che cavolo!
Sulla sinistra invece..solito gruppetto di ragazzi..Gazzetta dello Sport aperta,discussione accanita ed erudita. Scusate,a me piace il calcio,giocavo a basket,quando mi capita guardo il tennis e da ragazzetta pure la moto gp. Però che cavolo. Se sei arrivato a 25 anni che l'unico giornale che leggi è la Gazzetta dello Sport,che ti offre anche gli unici argomenti di discussione..ma che tristezza!
Poi ci sono i solitari. Cioè quelli che durante la pausa si attaccano al telefonino o, gesucristo, si mettono le cuffiette dell'mp3 nelle orecchie.
A questo punto ho un grave problema. Non mi ricordo più da queste parti come si fa a socializzare con gente nuova. Che qua per trovare un varco mi toccherà infighettarmi e iniziare a parlare dei polpacci di Cassano.


Soundtrack: "Help" - The Beatles

lunedì 13 settembre 2010

Layla


Le ritmiche del basso mi portano a smollare la testa dai grafici di economia per andare a trovare il ragazzo del piano di sotto. Bassista (appunto) di un gruppetto rock. Quattro chiacchere al solito: musica,università,figa/pisello. Lui con i capelli sempre più lunghi,io sempre più corti. Guardo sconsolata il suo strumento (e mi riferisco al basso,gesù),e penso amaramente alla mia chitarra lasciata a casa per i troppi bagagli. Lui sfodera un sorrisone,va in camera e torna in salotto con un fodero di chitarra elettrica. E una chitarra dentro.
"Me l'ha prestata il mio ex chitarrista per strimpellare,era la sua prima chitarra. Io non la uso,prendila tu per adesso".

Estasi.

E stasera riattacco col blues. Fosse la volta buona che imparo a suonare decentemente. Riparto dalla pentatonica. Che,se si imparano ad ascoltare e a seguire,le corde di una chitarra sono come un'autostrada. Non conta dove ti portano,inferno o paradiso che sia. Perchè è un viaggio per perdersi lungo tutti gli accordi e le ritmiche del mondo,e fino in fondo,fino all'ultimo vibrato.





Soundtrack: "Layla" - Eric Clapton

domenica 12 settembre 2010

Viaggio


"Mars appena ci prendiamo sta benedetta triennale ce ne andiamo a fare la specialistica all'estero. Svezia o Inghilterra!".
"Mars,a luglio dopo la laurea molliamo tutto e ci andiamo ad aprire una pizzeria a Londra!".
"Mars,io parto per un tirocinio a Bratislava per 4 mesi".
"Mars,io me ne vado con degli amici a strimpellare la chitarra per l'Europa".
"Mars,ricordati che c'è l'Erasmus Mundus,ci facciamo un anno in un paese e un anno in altro!".
"Mars,ci sono le rimpatriate Erasmus..mese prossimo Saragozza e Praga!"
...
Io in tutto ciò mi dovrei laureare prima o poi. Anzi,dovrei tipo superare un esame di economia il 21. Farei prima ad avviarmi a piedi a Lourdes,ma considerando che sono atea e che mi pesa il culo,mi sa che la butto sul "come va va,prima o poi dovrà darmelo un 18".
Intanto mi fisso sulla stramaledetta cartina del mondo ereditata dalla precedente coinquilina. Se non mi attacco all'idea di partire e andarmene dopo quest'anno,m'attacco solo al tram. Che poi il tempo alla fine a passare passa. Basta tirare i dadi e vedere dove ci porta. E come,magari.
Soundtrack: "Viaggio" - Piero Pelù





giovedì 9 settembre 2010

Inno Verdano

A volte mi chiedo se la stupidità si acquista personalmente percorrendo in proprio strade sbagliate,o se si acquista con pacchetti preconfezionati all'ingrosso.
Cioè,per dire che secondo me esistono due tipi di stupidità: quella conquistata e sudata con la propria personalissima volontà,su una base non indifferente di ignoranza,e la stupidità appresa dal contesto sociale,familiare e così via. Almeno il primo tipo di stupidità ha il pregio dell'originalità. Il secondo tipo è anche probabilmente il più diffuso,ripetitivo e noioso.
Ne ho avuto un esempio in treno l'altro giorno,mentre ero diretta a Roma con due amici. Nel vagone,oltre a noi,c'erano una signora delle nostre parti e un signore che puzzava di banchiere da un chilometro di distanza. Il qual signore ha avuto l'impudenza di iniziare un discorso con le persone più sbagliate. Che poi non ci voleva la capacità di dividere l'atomo per capire che fare discorsi da leghista del cazzo in un treno che partiva dalla Calabria e che era ancora sotto Napoli non doveva essere proprio un'idea brillante.
"Perchè voi non sapete vivere,buttate le carte a terra,e voi giovani non cambiate,in Trentino ci sono splendidi prati verdi,mai più in Calabria!..."
Allora. Premesso che sono per tanti motivi una terrona atipica. Non amo particolarmente la mia terra. Sono felicemente emigrata appena mi è stato possibile. Ma sentirmi fare questi discorsi senza senso,se non quello di offendere un posto e i suoi abitanti,senza un minimo neanche di acume politico o di conoscenza storica a riguardo,e soprattutto ignorando l'enorme peso che ha e che ha sempre avuto il Nord sul (sotto)sviluppo del Sud..beh,mi manda in bestia. Sfortunatamente per il signore,ha mandato in bestia anche i miei amici e la signora. Il signore poi è sceso a Napoli,con un certo sollievo. Spero l'abbiano scippato. Così,tanto perchè noi terroni siam fatti così.
Che poi era anche toscano il tipo. Non ha capito che Bossi non se lo prende neanche.
Noi stiam bene anche senza di lui!


Soundtrack: "Inno Verdano" - Caparezza

mercoledì 8 settembre 2010

Happy Ending

Finalmente dopo cinque mesi di pipponi mentali,notti insonni e succhi gastrici al lavoro più del dovuto,sono riuscita a incontrarlo. Ovviamente nei due giorni passati ad attendere che sua maestà arrivasse ho sfoggiato il peggio di me stessa,poveri i miei amici. Per non parlare che per due giorni non ho toccato cibo,niente,nada,nisba,stomaco chiuso. Vado a prenderlo in stazione,perchè ovviamente sua altezza aveva da trasportare il valigiame verso la nuova casa e,guarda caso,aveva scelto me come facchina. E questa era la seconda volta,tanto per cambiare. Della serie: "vuoi che mi metto una scopa in culo così ti ramazzo la stanza??". Insomma,l'incazzatura di base c'era,l'intenzione di parlargli seriamente anche,ma,ovviamente,il ragazzo dev'essere in missione per il diavolo,visto che anticipa sempre le mie mosse con una rapidità sconcertante. Così come mi vede spalanca le braccia e mi abbraccia come solo lui sa fare. E chiedo venia per la sdolcinatezza,ma cazzo,è vero! A quel punto ho capito che molto facilmente le mie buone intenzioni sarebbero andate a puttane. Tempo di portare la roba nella sua nuova stanza (e tempo di farmi scambiare dal suo nuovo coinquilino per la sua ragazza) e siamo in centro per raggiungere i nostri amici. Tralascio le occhiatacce dei miei amici (quelli che si son dovuti sorbire pipponi per mesi) quando m'hanno visto arrivare con un sorrisone da ebete stampato in faccia. A quel punto era chiaro che non gli avevo parlato e che non ne avevo nessuna intenzione a breve. Poi ci si è messo anche lui,sempre in missione per il diavolo,a passare l'intera serata ad accarezzarmi e ad abbracciarmi. Cristo dio,io neanche col mio ragazzo passavo tanto tempo avvinghiata,figuriamoci con un "amico"..! Tralascio anche il momento in cui m'è arrivato da dietro,mi si è attaccato addosso e m'ha piazzato le mani sui fianchi. Gesù,penso di aver chiaramente sentito tutta la schiera dei miei ormoni impazzire e fare la ola. Per non parlare del suo pacco sul culo,che scusate,è abbastanza demotivante per una che vorrebbe chiuderla lì.
Ma proprio durante uno dei suoi abbracci,mentre lasciavo andare la testa sulla sua spalla e mi avvinghiavo modello piovra,lui ha fatto un'altra delle sue battutine. Senza pensarci ho dato una risposta un pò acida. E così ebbe inizio. La discussione della vita. Fregandomene altamente dei nostri amici seduti mezzo metro dietro di noi,ho svuotato tutto. Tutti questi cinque mesi,buttati fuori,quasi sputati,in faccia a lui. Ovviamente lui s'è incazzato. Ma poi ha capito. Ho quasi dovuto fargli il disegnino,ma alla fine ha capito. Ha capito che anche "una come me" si può innamorare. Di lui poi. Incredibile! M'ha chiesto scusa. E io gli credo. Poi,sfidando tutto quello che il mio corpo e la mia mente mi suggerivano,gli ho detto quello che dovevo dire: "chiudiamola qua". Un ultimo abbraccio.
"Hai capito vero,che non ti odio?"
"Sì che ho capito. Sono scemo ma non fino a questo punto".
Il giorno dopo m'è venuto a salutare in stazione. Ultimo abbraccio (dio quanto avrei voluto fermare il tempo,che siano dannati i suoi abbracci!),e poi mentre lo salutavo dal finestrino con il medio alzato (hey,ognuno dimostra affetto a modo suo!),ho visto il suo sorriso "d'addio". La sera quando sono arrivata m'ha mandato un ultimo sms. L'ho molto apprezzato. Io gli ho risposto,ultimo sms. Spero mi abbia capito. Ma a questo punto,penso di sì.
Avrei potuto evitare di parlare,e con ogni probabilità,la sera stessa o quella dopo sarei finita nel suo letto. Ma quanto sarebbe stato deleterio! A un certo punto una deve anche imparare a cacciare le palle,non contro l'altro,ma contro se stessa. Se ho battuto un mostro,non era lui. E' me stessa che ho battuto. Quella debole.
Questo post lo scrivo perchè in qualche modo,le parole scritte danno un senso di definitivo,di reale. E' davvero andata così. E' davvero finita. E' un post prolisso e semplicemente descrittivo di una situazione. Nessun orpello particolare. Nessun pregio stilistico. Nessuna morale. Ma è quello che è successo. Ed è finito.
Questa canzone me la tengo in serbo da cinque mesi. La "nostra" canzone. Quella che neanche lui dimenticherà,lo so. E' il momento di usarla.


Soundtrack: "Happy Endind" - Mika

giovedì 2 settembre 2010

The Listening


La vecchia radio di mio padre. Avrà trent'anni sta radio,e sfidando tutte le leggi della conservazione degli oggetti in casa mia è sopravvissuta al tempo. È sopravvissuta per esserci proprio stasera,a stuzzicare la mia testolina dall'angoletto di cianfrusaglie cui era stata relegata.
Continuo così questo nuovo sport domestico fotografando,anzi,fotografandomi un augurio:
che possa imparare sempre di più ad ascoltare e a capire.
E che chi mi sta più vicino impari altrettanto.
Amen.

Can I let the trees do the talking
Can I let the ground do the walking
Can I let the sky fill what's missing
Can I let my mouth do the listening, the listenin
g

Soundtrack: "The listening" - Lights

mercoledì 1 settembre 2010

Love Or Confusion

Speaking about confusione di generi. Confusioni sessuali,esistenziali,crolli di certezze varie e di speranze costruite sulla panna montata.
L'altro giorno decido finalmente di andare a riscattare il mio regalo di compleanno da parte di mio padre,in ritardo di 7 mesi. Eh lo so, sarei più felice se mi dessero soldi,ma c'è la strana convinzione che i regali debbano essere cose "estremamente inutili".
Così osservo i miei vecchi rayban da combattimento, pieni di graffi collezionati in 6 o 7 anni di vita,e trovo la risposta.
Costringo così con la forza brutale della peggiore delle mie espressioni facciali la mia amica ad accompagnarmi; e a guidarmi nell'ardua scelta. Oh,son sempre 100 sacchi!
Fortunatamente uno dei miei pregi è quello di non affrontare nessuna spesa alla maniera "femminile". Se entro in un negozio è perchè so già quello che devo comprare,quanto costa,e se la spesa ne vale la pena. Chiedo così alla commessa "quei rayban a goccia marroncini sfumati". La commessa me li porta,si affianca e mi piazza davanti lo specchio. Li indosso. Mi guardo allo specchio per 5-6 secondi. Mi ritengo abbastanza soddisfatta dell'immagine riflessa. Mi giro verso la mia amica. "Allora,come mi stanno?". Tre secondi di silenzio. La mia amica scoppia a ridere piegata in due. Mi giro verso la commessa col sorriso più finto e conciliante possibile: "chiedo venia,oggi si è svegliata simpatica". Mi rigiro verso la mia amica,il sorriso sparisce e risfodero il mio sguardo brutale. "Cosa minchia ridi??". Risposta:
"Sembri troppo LESBICA!!ahahahahaha!".
Mi cascan le braccia e anche un pò di palle,mi riguardo allo specchio e sospiro.
"Grazie. Lo prendo per un "sì".
La commessa si avvia ancora ridacchiando con la mano davanti la bocca verso il bancone.
Ovviamente poi gli occhiali li ho comprati.


Soundtrack: "Love Or Confusion" - Jimi Hendrix

martedì 31 agosto 2010

Ashes To Ashes


Stasera mi sento ispirata. Sarà che mi son talmente rotta di dare aria alla bocca e tastate sulla tastiera,per non parlare di testate al muro,che mi son detta: "bah,proviamo a fare qualcosa di diverso..almeno passo la serata!".
Questo è il risultato della mia scarsità di mezzi-capacità-immaginazione. Il mio fantastico profilo "interessante" e l'ennesima scritta sul muro della mia cameretta, che mia madre si metta l'anima in pace.
E come soundtrack piazzo la canzone che per caso stavo ascoltando mentre ci "lavoravo".


Soundtrack: "Ashes To Ashes" - David Bowie

The Sound Of Silence

Lasciami andare.
Non serve a niente.
Puoi goderti i tuoi piccoli momenti di gloria vedendomi vacillare e tornare sempre indietro,pendere dalle tue labbra. Ti piace comandare.
Ma lasciami andare. Non ha senso tutto questo. Non nutrirò per sempre la tua infinita autostima,il tuo compiacimento.
Taci,per una volta,taci quando devi. Non quando vuoi,non quando ti fa comodo. Ora taci.
Fammi assaporare nel silenzio il momento in cui il mio cuore ti dice addio.
Lasciami andare.


Soundtrack: "The Sound Of Silence" - Simon & Garfunkel

"This song about the inability for people to communicate with each other, not particularly internationally, but especially emotionally, so that what you see around you are people that are unable to love each other" -Art Garfunkel

lunedì 30 agosto 2010

Quanno Chiove

Alzo la persiana, una giornata di merda. Nuvoloni ovunque ma ancora un'afa bestiale. Quando si deciderà a piovere,mi chiedo e mi domando,santa miseria. L'attesa mi snerva.
Sai che sta per succedere qualcosa,vorresti che non succedesse, vorresti che succedesse ma con ogni probabilità non succederà. Non mi importa. Ma che almeno "succeda" o "non succeda" in fretta,perchè stare seduti a gambe incrociate aspettando di sapere se è il nostro turno sulla sedia elettrica,il culo inizia a friggere già da adesso, e scusate ma non mi sembra per niente giusto.
Una mia amica stamattina è partita. Anche lei ha la sua personale missione.
La mia mi attende il 2 settembre,quando con la scusa poco credibile di farmi un giretto prima di salire a Zena,sosterò per qualche giorno a Roma da un amico. Per cercare di vedere una volta per tutte "quello che succede" o "quello che non succede".
Va bene tutto,ma in un modo o nell'altro,chiudamola qui. Che son cinque mesi che mi nutro di sogni e di speranze alternati ad incubi assurdi e ricordi angoscianti. Gradirei avere una notte di sonno tranquillo prima o poi.
Necessito un cambiamento d'aria.
Io tifo per la pioggia.


Soundtrack: "Quanno Chiove" - Pino Daniele

venerdì 27 agosto 2010

L'Estate Sta Finendo

Ommioddio signori,che trip selvaggio,che momento topico,che giorni di fuochi e cannonate,che apice dei sensi e dei dissensi,insomma,con permesso,che periodo del cosidetto cazzo.
D'estate sarà per il caldo soffocante,ma sembra che tutte le notti ci sia luna piena,che tutte le donne siano in perenne ciclo,e gli uomini anche.
E allora litigi tra cugini,caos in famiglia,problemi con la orripilante macchina burocratica universitaria,banche che chiamano in cerca di soldi,soldi che mancano per arrivare a fine mese,crisi familiari a tavola,in salotto,per strada e la nuova frontiera: crisi familiari via skype. Gente,questa mi mancava.
Ma chi me lo da a me (e si,lo so che "mi a me" non si può dire,ma necessito di un rafforzativo,concedetemi la licenza poetica)..dicevo chi me lo da a me un momento di sfogo animale? Una stanza insonorizzata dove farmi cascare le corde vocali a suon di urla,un sacco da boxe o un muro di cemento armato per spaccarmi la testa a capocciate?
È chiedere troppo un attimo di pace,tra una crisi isterica e uno sputo in faccia?
L'estate sta finendo.
Massì,ridatemi il mio tran tran universitario, il culo sulla sedia e la testa sui libri,le serate buttati per strada con una birra in mano e la sigaretta nell'altra, i pipponi su quando ci laureremo,e quanto è bastardo il prof di economia,neanche se gliela dessi su un piatto d'argento mi darebbe un fottutissimo 18.
L'estate sta finendo.
Amen.


Soundtrack: "L'estate sta finendo" - Righeira

venerdì 20 agosto 2010

Quello che le donne non dicono

Davanti a due estathe al limone con cannucce psichedeliche:
"..Allora Capo,lui mi ha mandato questa cartolina,e allora io.."
"Tu come una cretina gli hai mandato un sms"
.."Come fai a saperlo scusa??Va beh,comunque sì,gli ho mandato un sms,per rispondergli a quella cosa dei grattacieli,e gli ho scritto.."
"Gli hai scritto così [...]"
"Ma...come fai a saperlo?!?"
"Mars..sei innamorata..le ragazze innamorate sono quanto di più prevedibile possa esistere".
Ah. Ecco.
La cannuccia succhia rumorosamente il fondo del bicchiere vuoto.



Soundtrack: "Quello che le donne non dicono" - Fiorella Mannoia

mercoledì 18 agosto 2010

High School Never Ends

Dalla penombra della mia antica stanzetta, col cellulare reso muto e silenzioso e inerme sulla scrivania, osservo sul fastidiosamente troppo luminoso schermo del pc la chat di Messanger.
Chat sulla quale sono opportunamente entrata in modalità invisibile.
Perchè qualche giorno fa ho commesso l'errore di entrare per ben cinque secondi sulla chat di facebook; questa mossa m'è costata il solito cazziatone "non ti fai sentire mai,perchè non ci hai detto che eri tornata??" e un invito che "non posso rifiutare".
Poco dopo ho avuto anche l'idea di girare a piede libero per le vie principali della città, in perfetto stile kamikaze, col risultato di aver dovuto lasciare numero di telefono e promesse varie a gente che manco riconoscevo.
Chiedo venia,lo so,sono sciagurata,una pessima vecchia amica, ex compagna di classe, ex amica del tuo stracazzo di cugino che già mi stava sulle palle sei anni fa figurati adesso, eccetera eccetera.
Ma vi siete mai chiesti se non mi faccio sentire più, se non vi avverto quando torno a casa quelle due volte l'anno,ci sarà pure un motivo?
Che mi viene la depressione solo a pensare una cena di ex compagni di classe,quando di 20 persone ne potevo sopportare due,e anche con queste oramai in comune è rimasto poco o niente.
Già immagino la scena "ti ricordi quando la prof.."
Sono l'unica che non rimpiange per niente gli anni del liceo? Scusate,la mia vita intanto è andata avanti..non l'ho fatto apposta,m'è scappata così,ho potuto solo assecondarla,gliel'ho detto che c'eravate voi dietro,ma questa cattiva vitaccia non mi vuole proprio stare a sentire!
Cazzo,che tristezza.


Soundtrack: "High School Never Ends" - Bowling For Soup

venerdì 13 agosto 2010

Useless

No. Non ricominciamo di nuovo.
Vedi di mettertelo in testa,non ce la farai mai,quindi vediamo di piantarla subito ed evitare di perdere tempo e risorse mentali; che già scarseggiano tra l'altro.
Perchè anche stasera,questa sera bella e calma e fresca,con la casa vuota e niente da fare (a parte studiare ovvio), la solita brutta idea mi ronza nella testa. È una mosca veramente molesta. Mi perseguita dalla terza media,anno fatidico in cui decisi di farlo..: scrivere il mio primo libro.
Non che abbia mai avuto una passione per la scrittura,mai avuto neanche voti eccezionali a scuola (dolce eufemismo per dire che galleggiavo su un relitto del Titanic come Jack e Rose). Ma visto che m'è sempre mancata una particolare bravura o inclinazione verso forme artistiche et similis,mi son detta: tentar non nuoce!
Così iniziai il mio primo libro fantasy. Ovviamente fantasy,come sono stati poi i successivi tre tentativi durante il liceo. Mai superate le 30 pagine. Ho sempre accompagnato la mia mancanza di talento con un'incostanza mostruosa. Così come ho smesso di disegnare quando tutti mi dicevano che avrei dovuto fare l'artistico. O quando ho preso in mano la prima volta la chitarra a 15 anni e,dopo la bellezza di 6 anni so fare ancora le stesse quattro canzoni. Dio quanto odio la maledetta Canzone del sole e le stramaledette trecce bionde!!
Così un paio di anni fa,cercando il lato maturo di me che dovrà pur esistere da qualche parte,ho provato ad uscire dal tunnel del fantasy e tentare qualcosa che fosse più vicino a me. Gnek! Errore anche qui. Niente di quello che scrivevo aveva realmente senso,neanche per me,figuriamoci per altri!
E poi..e poi è arrivato l'Erasmus. E in 9 mesi di Erasmus,ce ne sarebbero di cose da raccontare! Così ad aprile ho fatto l'ennessimo tentativo. Fermo a pagina cinque. Ma questa volta per un motivo diverso: avevo la volontà e sentivo quello che scrivevo. Ma non potevo inventare. Era la mia vita,era quanto di più schietto potessi scrivere,ma ogni parola mi costava un colpo al cuore e allo stomaco. Non si può scrivere della propria vita mentre ci sono avvenimenti che anche da un foglio Word possono ancora ferirti. Che poi è quello che sto facendo su questo blog. Ma una cosa è tenere uno pseudo diario di pensieri sconnessi e note derilanti..tutt'altra storia è mettere ordine in questo caos e tirarci fuori qualcosa di logico. Che poi forse è il mio grande limite,e non solo sulla carta.
Quindi per piacere,evitiamo..eh?


Soundtrack: "Useless" - Imogen Heap

giovedì 12 agosto 2010

Fuck You

Tramonto Newyorkese,cielo blu giallo e rosso e sotto le luci sfavillanti della città:

"Un grande abbraccio da una delle città più belle del globo.

Peccato non aver potuto litigare con te tra i grattacieli.
Speriamo di beccarci al più presto a Roma


xxx
****** "

...
Ma vaffanculo.



Soundtrack: "Fuck You" - Articolo 31 & Paola Turci

martedì 10 agosto 2010

Born to Lose

Corsi e ricorsi storici. Sensazioni di de-ja vu che ti risalgono dalle budella e non ti lasciano più.
E così mi trovo con forse il mio più caro amico (ho difficoltà a fare le graduatorie di preferenza), fuori la stazione a chiaccherare delle nostre vite,fumando un numero sconsiderato di Winston blu. Argomento un pò vasto sembrerebbe. Alla fine sono sempre i soliti pipponi,con la differenza che adesso si presentano conditi da una maledetta urgenza data dall'approssimarsi (più o meno) della fantomatica laurea. E ti ritrovi a fare bilanci strani,che diresti a 21 anni quali somme dovrei tirare,a parte che sono ufficialmente una sfigata senza arte nè parte e con la tremenda sensazione di aver già vissuto i momenti più belli della mia porca vita?
Benvenuti nel club dei perdenti.
Otto mesi fa io e questo stesso amico eravamo in stazione Tiburtina,alle ore una di notte,in attesa di prendere un treno per Milano,e da lì rispettivamente un aereo per la Finlandia (io) e uno per la Spagna (lui). Quante seghe mentali anche quella sera. E quante sigarette. L'università che pare offrirci soltanto un futuro da disoccupati, le amicizie di un tempo che piano piano,data la nostra vita di "fuorisede/vagabondi", si fanno sempre più distanti, i nostri deboli cuoricini che battono per le persone sbagliate. Otto mesi,abbiamo cambiato stazione,i nostri culi (ho aspettato troppo per dirlo?) buttati su un marciapiede diverso, le urgenze reali aumentate. Qualche idea in più. Soprattutto quella di emigrare. Eppure,sempre lo stesso giramento di rotelle. In tutti i sensi. È come se i nostri neuroni si rifiutino di provare a girare in maniera differente. Per quanto tu possa sentirti cambiato,i problemi,la vita reale,quella che ci aspetta al varco,restano sempre quelli. Forse si fanno più grandi,o più insignificanti,ma son sempre quelli. Sempre una questione di punti di vista.
E noi?
Noi siamo sempre il club dei perdenti,una banda di brocchi. Da questo non si scappa.


Soundtrack: "Born to Lose" - Johnny Thunders and The Heartbreakers

sabato 24 luglio 2010

Acqua e Sale

Ho la gola in fiamme.
Questo perchè ho passato gli ultimi 3-4 giorni a cantare come un'invasata, affiancata da un trio di amici formidabili nella compagnia quanto nella capacità di non riuscire a beccare una nota manco a pagarla a peso d'oro. Soprattutto,tutti e quattro accumunati da un periodo sentimentale/sessuale del cazzo,anzi,magari del cazzo,più che altro di merda,e scusate la precisazione.
In più,chiusi nel nostro solitario eremo fra i monti,tra una dose di tequila e una partita alla Wii, avendo la sottoscritta esternato ossessivamente (ma lo giuro,senza rendermene conto!) i miei pipponi mentali da quindicenne innamorata (ops,ma ne ho mica già 21..??), abbiamo anche avviato la pratica dello "schiaffo-quando-pensi-a-lui-o-quando-lo-nomini". Anche indirettamente. Quindi posso mestamente dire che oltre ad essere senza voce ho anche una faccia rossa così. Sono passata dal masochismo sentimentale al masochismo fisico.
E stasera,tanto per chiudere in bellezza prima della partenza di una del gruppo "canto perchè soffro", ci siamo ritrovati in un locale karaoke. Figure di merda a parte,che a quelle ci sono ormai abituata..
ma io mi chiedo e mi domando: su 30 canzoni che avremo ascoltato [schiaffo],ma è mai possibile [schiaffo] che almeno 25 contenevano già a partire dal titolo [schiaffo] la parola AMORE?!? [schiaffo].
Per non parlare del fatto che la maggior parte erano canzoni estremamente deprimenti su relazioni finite a puttane [schiaffo]. Ma la gente non ha altro da cantare?!? Non te ne rendi veramente conto finchè non ti trovi in una situazione così. Stessa cosa per le coppiette innamorate: ma proprio di fronte a me dovete pomiciare?! La prospettiva è tutto.
Ad un certo punto sono passata dal mimare palesemente un lavoro di bocca alla bottiglia [schiaffo] al desiderio di spaccarmela in testa. O almeno di lanciarla contro il tizio del karaoke. No,ma dico..cos'è,un complotto mondiale?! [schiaffo]
Però il duetto dei miei amici su "Acqua e Sale" m'ha salvato. L'avesse cantata un tizio qualsiasi mi avrebbe dato la botta definitiva. Fortuna che una era ubriaca e stonata,l'altro non ubriaco ma stonato a sufficienza. Mai fatte tante risate su una performance canora.
Alla fine un pò di sfogo ci sta.
`"Acqua e saaaleee mi fai beeereeee.."
[schiaffo]


Soundtrack: "Acqua e Sale" - Mina & Celentano

lunedì 19 luglio 2010

Train Fare Home Blues

Dopo un peregrinare fatto di asfissianti giornate nel traffico capitolino,serate spese alla ricerca di scalini per culi barcollanti,e lunghi viaggi stipati in "comodi" vagoni treno simili alla bocca dell'inferno,ho finalmente raggiunto la meta della mia deportazione estiva: casa.
Voglio tralasciare l'arrivo nel piccolo e desolato anfratto del meridione che mi ha dato gli sventurati natali. Tralasciamo anche il solito impatto familiare sempre meno familiare e sempre più insofferente (almeno da parte mia,e cani esclusi). E tralasciando ovviamente ogni considerazione sul luogo,sempre più invaso da tamarragine e bestialità d'ogni tipo e con sempre meno possibilità se non quella di tornare subito in stazione e prendere il primo treno che passa per non-importa-dove..
Preferisco parlare del viaggio. Anche perchè adoro viaggiare,è una di quelle cose che,per quanto possa lamentarmi,non credo mi stancherò mai di fare. Almeno non in un futuro immediato.
E allora ti capitano delle fantascientifiche traversate in treno con improbabili compagni di ventura; questa volta mi sono ritrovata a chiaccherare per 2 ore con Alessandro,un signore di 69 anni,una creatura mitica incrocio tra Mal e Little Tony. Due ore a parlare di storia,di politica e di letteratura. L'apice è stato toccato con la lettura teatrale di una poesia di Garcia Lorca,che questo Gassman redivivo porta sempre con sè. Penso di non aver mai avuto così tanta difficoltá a trattenere le risate in vita mia. Sono anche riuscita a far passare le lacrime come commozione. Tutto ciò ovviamente mentre due miei amici,scappati al momento giusto,mi facevano segni assurdi ridendo di gusto fuori dal corridoio.
Però devo dire che a parte questa performance,il resto della discussione è stato molto interessante. Ovviamente dopo i primi dieci minuti abbiamo appurato che ci trovavamo su posizioni politiche diametralmente opposte ("Ragazza,io ho sempre votato MSI"...ahia...),ma questo non ha fatto che rendere più interessante il tutto. Anche perchè il vecchio Little Tony ne sapeva,e pure parecchio.
A Napoli,mentre noi proseguivamo,lui ha terminato il viaggio,e mentre ci fumavamo una sigaretta sul binario con una voracità propria dello sfigatissimo fumatore viaggiatore in treno,il vecchio camerata mi ha salutato dicendomi così: "Continua a cercare la verità!"
A me veniva un pò da rispondergli: "Sì certo,ma la mia di verità,sicuramente non la tua"..
però alla fine come augurio il suo ci stava.
E in fondo ho sempre pensato che non fosse tanto importante il punto d'arrivo,se intanto per arrivarci hai fatto un viaggio strepitoso.

"Andiamo. Si,ma dove? Non lo so,ma dobbiamo andare"
Jack Kerouac

Soundtrack: "Train Fare Home Blues" - Muddy Waters

martedì 13 luglio 2010

Born to Be Wild

Scrivo su un tavolo pieno di carte,scartoffie e documenti in un salotto invaso da scatoloni,con alle spalle la porta aperta della mia camera svuotata e,nonostante ciò,ancora in uno schifo totale.
Ammetto che inizia un pò a pesarmi la condizione di "profuga",senza fissa dimora,e senza meta finale precisa.
Ok,adoro viaggiare e muovermi più di ogni altra cosa,però ad un certo punto diventa anche molesto dover impacchettare tutte le stronzate raccolte per la strada negli ultimi 3 anni e buttarle per l'ennesima volta in uno sgabuzzino. Che poi mi piacerebbe capire che stronzata è il fatto che mi è concessa casa gratis (evviva le borse di studio) ma solo 11 mesi l'anno...e agosto??Via la roba dalla camera,la riprendi a settembre. Ok,ma siccome casa mia (o meglio,di mia madre,visto che io mi sento ufficialmente "emigrata") si trova circa 800 chilometri più in giù,come dovrei arrivarci "rotolando verso sud" con 200 chili di roba impacchettata e invaligiata?? Sempre miracoli della burocrazia italiana.
Va bene va bene. Riparto zaino in spalla. Il resto della roba la butto qua e là,sperando di ritrovarla al mio ritorno. Però con tutto questo sbattimento,ultimamente ho iniziato a farmi delle domande molto poco gradevoli. Per la serie: sì,ok,far la profuga,la vagabonda è divertente e fico,ma quando cazzo avrò una casa mia? Ahia,pessima domanda. Se ho fatto bene i miei calcoli,una volta finita l'università,dopo aver fritto un numero imprecisato di patatine in un McDonald (perchè di sicuro non penso realmente di campare con un "salario" da praticante giornalista), forse forse avrò una casa mia.....MAI. Ah,a questo punto vorrei ringraziare mio padre con tanto di applauso quando mi ha detto: "Ti darò il giradischi e tutti i dischi quando avrai una casa TUA". ahahaha. Altro applauso sempre per mio padre quando invece m'ha detto: "Io ti passo i soldi fino ai 26 anni,poi cazzi tuoi!". ahahahaha. L'ho presa ironica anche questa..o meglio,spero fortemente che fosse ironia!
Comunque è sempre l'ansia da pre-partenza che mi manda in paranoia,per qualsiasi cosa. Son partita tante di quelle volte, eppure mi sento ancora una pischella all'avventura.
Tanto domattina m'alzerò all'alba perchè ovviamente stanotte non avrò finito di fare un bel niente,sono una lavativa senza speranza e una maestra del fare tutto all'ultimo minuto.
Cara mia Terronia,poco cara e molto poco mia: I'm coming back!
Anticipazione: chissà perchè,ma ho l'impressione che il prossimo post sarà una vomitata di acido e bile contro Trenitalia. Che bello tornare a casa.


Soundtrack: "Born to Be Wild" - Steppenwolf

domenica 11 luglio 2010

Summertime

Eccola che ritorna. Mania compulsiva di shopping letterario.
Un paio di volte l'anno mi capita questo momento,mi parte un'ossessione pulsante alla base del cranio che appanna tutti i sensi e i giusti istinti,soprattutto quello della sopravvivenza del portafoglio. Ed ecco che inizia la follia: compro una caterva di libri nel giro di una settimana,mi barrico in casa,e non vedo e non sento più nessuno per un bel pò.
Quindi ora,conclusa la massacrante sessione d'esami estiva,mi si apre davanti ancora metà estate,sotto forma di un torrido deserto subsahariano nella cui fine ripongo tutte le mie speranze. Intanto cerco delle oasi in cui collassare beatamente,al riparo dalla desolazione circostante.
Considerando poi che sono ancora in trattativa per farmi un giretto vacanziero italico sfruttando le case (e i divani) dei miei amici erasmus,eccola che parte la solita mania,sopra citata.
Così oggi,nonostante i due recenti ottimi acquisti per ora letti solo a metà,ho abbandonato il riparo della mia cameretta e le emanazioni calorifiche del mio stremato portatile per raggiungere la Feltrinelli. Zaino in spalla,vecchi e graffiati rayban onnipresenti,cappellino calato sulla fronte,mi sentivo molto soldato di ventura. Mezz'oretta mi sono concessa in quel paradiso di aria condizionata e pagine sfogliate. Ecco un'altra mania: adoro sfogliare i libri nuovi e sentirne l'odore di fogli mai toccati,che piano piano si piegano alla volontà delle mie mani. Non sto bene per niente,gente.
Comunque in realtà sapevo già cosa comprare,altrimenti non ce l'avrei fatta in mezz'ora. La scelta di un libro richiede tempo,dedizione e apertura mentale. Nonchè una certa dose di fede.
Mentre sfogliavo un libro a caso sono incappata in una conversazione. Un impiegato anziano insegnava ad un giovane appena arrivato come si lavora alla Feltrinelli. Davanti al pc scorreva i titoli,facendo esempi su come scegliere quelli che doveva richiedere,quelli che doveva prendere dal magazzino,e così via: "Devi vedere la STORIA del libro"
..la storia?Gli starà mica dicendo di leggere la trama e decidere?
"Devi vedere quanto ha venduto,e quanto in generale l'autore VENDE"..
..ah ecco..
"Così per esempio,Fabio Volo non è neanche in discussione,deve esserci!Mentre per esempio.."
E me ne sono andata. Non sono riuscita a restare ad ascoltare chi,diversamente da Fabio Volo,non merita uno scaffale alla Feltrinelli,ma solo il magazzino.
Che tristezza m'è venuta.


Soundtrack: "Summertime" - Janis Joplin

venerdì 9 luglio 2010

Things I don't understand

Ci sono delle cose che,per quanto possa sforzarmi con tutta me stessa,non riuscirò mai,mai,mai a capire.
Non capisco il tizio che dopo aver flirtato in maniera decisamente spinta con me (tutti io li becco i soggettoni..) dichiara amore eterno alla ragazza. E non capisco chi dei tre è quello davvero preso per il culo.
Non capisco la sceneggiata a cui ho appena assistito dal balcone: una donna che urla a telefono col proprio marito perchè non la fa parlare con la figlia. Non capisco il signore tanto calmo e gentile che mi saluta sempre per strada,che prende il telefono e urla minacciando il marito della donna. Non capisco come i figli debbano sempre subire le follie dei genitori,e come le ultime generazioni debbano vivere sempre più ingobbite dagli errori di quella precedente,in una scala evolutiva rovesciata in cui ci apprestiamo a tornare sulle quattro zampe. E non capisco perchè questa scena tra estranei mi faccia così male.
Non capisco le ossessioni,nessuna,soprattutto le mie. Non capisco le persone in generale,soprattutto quelle che mi sono più vicine...quando mi hanno assemblato (male) all'Ikea devono aver dimenticato il "traduttore razza umana" che tutti sembrano avere incorporato. Non capisco perchè le situazioni cambino in un modo mentre noi cambiamo diversamente,per scoprire poi di non essere più capaci di adattarci.
Non capisco perchè la mia coinquilina debba tenere il ventilatore in camera acceso tutto il giorno anche quando non c'è,non capisco perchè non posso restare 15enne per tutta la vita,e non capisco i vecchi che vogliono fare i ragazzini e danno solo tanta,tanta tristezza.Non capisco perchè non sono più in grado di restare sola senza perdermi in pipponi apocalittici che inizio senza avere la minima idea di dove portarli a concludere.
Non capisco come conoscere Freud e sapere l'origine di ciò che inceppa i nostri meccanismi possa veramente aiutarci a cambiare quello che siamo.
Ah,e non capisco l'ananas sulla pizza.


Soundtrack: "Things I don't understand" - Coldplay

martedì 6 luglio 2010

Gives You Hell

[Inverno]
Con
le mani che premono contro il muro,le braccia tese,la schiena curvata e la testa rivolta in basso,sembra una posizione erotica,il culo in attesa. In realtà è del getto bollente di acqua che sono in attesa,nella mia doccia del mio piccolo appartamento nella mia piccola vita finnica.
28 gradi sotto lo zero,questa la temperatura fuori,e il mio corpo attende che il calore del vapore pervada mente e spirito. Non riesco a togliermelo dalla testa,lui,che dopo settimane di toccate e fughe,di provocazioni e sfide,alla fine l'ha avuta vinta,e anche se il "grande conquistatore" è lui,io mi sento euforica come se avessi appena scalato il K2. Non riesco ancora a crederci,eppure è successo,è il suo odore che l'acqua sta lavando via dalla mia pelle,e cerco di allontanare tutte la fantasie che in questa stessa doccia ho avuto per cercare di non confonderle con la meravigliosa realtà che sta accadendo. Penso alle sue occhiate di scherno,o di sfida,alla sua incredibile sfacciataggine nel riuscire sempre a far finta di niente. E rido di una risata di pieno godimento e trionfo.
[Primavera]
Con le mani che premono contro il muro,le braccia tese e la schiena curvata,la testa sempre abbassata e il culo arrendevolmente in attesa,mi lascio colpire dal tiepido getto d'acqua portato al massimo della doccia. Spero che restando nella stessa posizione per una mezz'oretta,quel getto riesca a scavarsi una via attraverso la mia schiena e fino al cuore,come i fiumi che pazientemente erodono le montagne. Fuori si iniziano a vedere le prime giornate di sole,e la neve è sparita in una settimana. La primavera si sta avvicinando,eppure non ne ho coscienza,persa nel torpore dei miei incubi e della mia infelicità. E penso a lui,al tradimento che ha fatto non di una relazione,non di un amore,ma di una fiducia e di un affetto forse non richiesti,ma evidenti. E come colpite da uno schianto secco le ginocchia vanno giù,le mani scivolano sulla parete e vengono accolte pietosamente dal pavimento.
[Estate]
Con la testa rivolta all'insù,le braccia che pesano come inermi lungo il corpo,lascio che l'acqua fredda mi inondi la testa e gli ormai corti capelli, Questa è un'altra doccia,di un'altra casa,di un'altra vita genovese da cui mancavo da tanto. Fuori ci sono 30 gradi,e ho appena abbandonato uno stato di torpore sofferente causato dal caldo e dalle zanzare. E un pò anche dal ricordo di te. Non ci vedremo quest'estate,tu sarai in giro lontano quando passerò dalle tue parti,dai nostri amici in comune. Hai detto che volevi rivedermi. Bene,se vuoi,sarai tu a muovere il culo stavolta. Non sono più la tua marionetta,non sono più il tuo cagnolino. Alzo le braccia e mi scosto i capelli dal viso. Sposto la testa indietro,trattengo il respiro e lascio che l'acqua mi lavi via dagli occhi il tuo viso.
Ho smesso di giocare con te. Con te non si vince mai: o si perde,o si resta a metà,in una sconfortante indeterminatezza,senza vincitori nè vinti..ma con la tremenda sensazione di aver perso per strada tutto quello che contava.


Soundtrack: "Gives You Hell" - The All-American Rejects