"That's the whole trouble. You can't ever find a place that's nice and peaceful, because there isn't any. You may think there is, but once you get there, when you're not looking, somebody'll sneak up and write "Fuck you" right under your nose."
J.D. Salinger

sabato 5 giugno 2010

Take it Easy

Salve.
Sono il contabile Bernardo Soares,uomo disilluso e malinconico,teso tra il desiderio di volare via e la fatidica immobilità dell' essere "nulla".
Salve, sono Arturo Bandini, giovane scrittore squattrinato,con tante speranze ma l'impossibilità di creare la realtà che desidero, costantemente in bilico tra ciò che realmente sono e ciò che sogno di essere.
E io sono io,che passo le giornate alla Feltrinelli,stravaccata (s)comodamente su una poltrona a caso,leggendo libri a scrocco perchè,se dovessi comprare tutti i titoli con cui ho riempito la mia moleskine,dovrei andare a dare il culo per strada.
Da ragazzina leggevo abbastanza. Soprattutto dai 13 ai 15 anni credo di aver passato il 90% del mio tempo chiusa in camera a leggere. Ero abbastanza nerd e sfigata. Lo sono anche adesso,ovviamente,con la differenza che ora lo accetto come un lato della "fantastica me" che sono diventata, e non me ne faccio un problema. C'è chi nasce vincente,e c'è chi è perdente per natura o slancio. Io appartengo alla categoria dei perdenti, e "lo rivendico con orgoglio!".
Erano circa 9 mesi che praticamente non toccavo un libro. L'ultimo è stato "Il contrario di uno",di Erri De Luca. Poi sono arrivate le nevi finniche e la vodka in compagnia a distrarmi. Ero felice,e non avvertivo il desiderio di leggere.
Ora che sono pseudo-depressa,oberata dallo studio e dalla noia,sono presa da una febbrile smania di sfogliare pagine,leggere copertine,annusare biblioteche. Sono tornata ai miei 14 anni. Ci torno sempre,per un periodo ogni anno. Solo che quest'anno,la "caduta" è avvenuta da molto più in alto. E' difficile andare in Ferrari per 9 mesi e poi tornare alla bici. Che poi non è detto che sia totalmente negativo. Ci sono tante cose da apprezzare delle pause,della lentezza. Una riflessione di lirica amarezza di Pessoa, un'occhiata al mondo crudo e disincantato dei personaggi di Fante o di Bukowski, e magari una chiaccherata con un perfetto sconosciuto al bar della libreria.
In ogni caso,questa è la vita vera. Direi che poteva anche andarmi peggio.


Soundtrack: "Take it Easy" - Eagles

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