"That's the whole trouble. You can't ever find a place that's nice and peaceful, because there isn't any. You may think there is, but once you get there, when you're not looking, somebody'll sneak up and write "Fuck you" right under your nose."
J.D. Salinger

martedì 20 aprile 2010

Life on Mars

E se potessimo associare ad ogni immagine,odore,o ricordo in generale una canzone,sarebbe forse più facile o più difficile lasciarselo indietro?Più facile o più difficile comprenderne il significato,immaginarlo nella giusta prospettiva,assaporarne tutto insieme,il buono e il cattivo?

Sarà forse stato il passo successivo al primo ballo sulla prima musica primordiale,quello di fermare il corpo e far partire la mente sullo stesso ritmo?Stop corpo,via alla mente!

E quelle canzoni che sembrano scritte apposta per noi,che sembrano parlarci come potrebbe fare un essere superiore e onniscente,che riescono perfino a farci articolare parole che mai riusciremmo a dire altrimenti..non sono forse un'ancora alla quale naufraghi cerchiamo di aggrapparci per non venire sommersi?E quando ci aggrappiamo a queste canzoni,non lo facciamo indirettamente per aggrapparci a quei ricordi legati ad esse?Sappiamo quello che sarebbe giusto fare,sappiamo che l'arto amputato non esiste più se non nei nostri ricordi,eppure la percezione che sia ancora parte di noi resiste e non se ne vuole andare. Riusciamo a sentirlo dibattere,per non venire accantonato,per non morire definitivamente,per sempre.

Alla fine,contrariamente a quanto si possa pensare,è facile sapere quello che è giusto fare. Il difficile è riuscire a farlo sul serio.



Soundtrack: "Life on Mars?" - David Bowie

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