E se potessimo associare ad ogni immagine,odore,o ricordo in generale una canzone,sarebbe forse più facile o più difficile lasciarselo indietro?Più facile o più difficile comprenderne il significato,immaginarlo nella giusta prospettiva,assaporarne tutto insieme,il buono e il cattivo?
Sarà forse stato il passo successivo al primo ballo sulla prima musica primordiale,quello di fermare il corpo e far partire la mente sullo stesso ritmo?Stop corpo,via alla mente!
E quelle canzoni che sembrano scritte apposta per noi,che sembrano parlarci come potrebbe fare un essere superiore e onniscente,che riescono perfino a farci articolare parole che mai riusciremmo a dire altrimenti..non sono forse un'ancora alla quale naufraghi cerchiamo di aggrapparci per non venire sommersi?E quando ci aggrappiamo a queste canzoni,non lo facciamo indirettamente per aggrapparci a quei ricordi legati ad esse?Sappiamo quello che sarebbe giusto fare,sappiamo che l'arto amputato non esiste più se non nei nostri ricordi,eppure la percezione che sia ancora parte di noi resiste e non se ne vuole andare. Riusciamo a sentirlo dibattere,per non venire accantonato,per non morire definitivamente,per sempre.
Alla fine,contrariamente a quanto si possa pensare,è facile sapere quello che è giusto fare. Il difficile è riuscire a farlo sul serio.
Soundtrack: "Life on Mars?" - David Bowie
martedì 20 aprile 2010
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