"That's the whole trouble. You can't ever find a place that's nice and peaceful, because there isn't any. You may think there is, but once you get there, when you're not looking, somebody'll sneak up and write "Fuck you" right under your nose."
J.D. Salinger
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sabato 1 gennaio 2011

Sitting on the dock of the bay

E' la notte del 31. Spaccata la mezzanotte, scivola champagne giù per la gola, guadagnamo il balcone della mansarda correndo di frenesia. Si vede tutta la piana del Sele, e i fuochi d'artificio di non so neanche quante cittadine. Ridiamo e facciamo "ooooh" come dei bambini, io in mezzo ai due amici più vecchi e cari che ho. Guardo il fumo che si alza nel cielo, i fuochi di tutti i colori..
"caro 2010. è stato bello viverti. m'hai dato cose belle e cose brutte, ma ti voglio ringraziare perchè tutto quello che m'hai dato, bello o brutto che fosse, è stato forte come una scarica elettrica. e non sono ancora così triste da rimpiangerlo. grazie per avermi fatto incontrare lui, nonostante tutto. nonostante stanotte ricorra l'anniversario della nostra prima scopata (e sì, mi piacerebbe usare un termine più romantico, ma a dire il vero non c'è stato romanticismo). e lui non si è fatto sentire."
Guardo fisso le stelle rosse e faccio esplodere i ricordi insieme ai botti di capodanno. Ce l'ho fatta. Anno nuovo, vita nuova. Non ci penserò più.
Venti minuti dopo sono dentro, davanti al camino, fumando e dondolando in maniera convulsa e pensando a lui. Fortuna che non dovevo pensarci più! Beh pazienza, Roma non s'è costruita in un giorno solo. Ho tutto un anno per tener fede alla mia promessa.
Mentre cerco di dare un senso alla mia vita, magari. E dire che ho iniziato ad odiare anche questo blog. Per i brutti ricordi. Perchè ho paura di scriverci qualsiasi cosa. Perchè mi renderei conto che mi sto lamentando ma non sto facendo niente. Perchè scrivere mi da un senso di assoluzione intellettuale verso tutti e verso me stessa.
La verità è che questo è un momento cruciale. E io mi sto perdendo in un bicchiere d'acqua. E pure sgasata. Amen.
Tanti auguri comunque gente. Spero che il 2011 vi vada alla grande. Spero che ricordiate sempre chi siete per voi, perchè alla fine dei conti, e alla fine della giornata, quello che conta è riconoscersi allo specchio. E non starsi troppo sul culo, possibilmente!

"Look like nothing's gonna change
Everything still remains the same
I can't do what ten people tell me to do
So I guess I'll remain the same"

Soundtrack: "Sitting on the dock of the bay" - Otis Redding

martedì 7 dicembre 2010

I've got you under my skin

Al palazzo c'è un incontro tra i rappresentanti degli studenti borsisti, il direttore dell'Azienda che dispensa i benefici scolastici e l'assessore della Regione. Fuori siamo venti rincoglioniti con striscioni inneggianti ad improbabili diritti sanciti da una fantomatica Costituzione. Ma quali diritti.
In due compagni ci allontaniamo mestamente, un po' abbattuti nonostante l'enorme esperienza maturata in anni di sconfitte. Un altro muro non abbattuto, ma la testa non ce l'ha spaccata, quindi si va avanti. Arriviamo in sede, qualche email e il tempo di leggere sul Giornale che siamo praticamente dei terroristi, e mi avvio per andare a prendere l'appuntamento. Dal tatuatore.
Dopo quasi un anno passato a tergiversare, sono pronta a fare il primo passo verso il primo tatuaggio.
Certo che non mi aspettavo di andare a prendere l'appuntamento alle 11 del mattino per le 2 del pomeriggio stesso.
In fondo sono una donna, ho il ciclo ogni 28 giorni e mi faccio la ceretta all'inguine. Sono preparata al dolore.
Alla fin fine non ha fatto tanto male. Mentre torno verso casa dolorante, fumando la sigaretta della vittoria, ascolto un po' di musica buona. Musica che mi fa ricordare di altri paesaggi nordici, e neve.
La rosa dei venti stilizzata (e se qualcuno mi dice che somiglia ad una croce celtica gli sputo in un occhio) pulsa rossa sulla schiena, proprio sotto al collo. Semplice, nessun ghirigoro particolare, magari un po' triste e austera, ma essenziale.
Piove e io sono senza ombrello. E penso alla prima cosa indelebilmente visibile. E penso al significato di una cosa indelebilmente invisibile.
Viaggio. Amicizia. Amore.
Oh yeah.


Soundtrack: "I've got you under my skin" - Frank Sinatra

domenica 5 dicembre 2010

Blue Train

Per la prima volta in 8 mesi ho interrotto i post, dimenticandomi completamente di questo blog di merda per un paio di settimane.
Eppure di cose ne sono successe degne di nota (almeno per lo standard di avvenimenti della mia vita). Ho marciato sotto neve e vento insieme a qualche migliaio di persone su una sopraelevata, lungo i binari della stazione, per le strade della città. E di insulti ne ho presi parecchi, ma pazienza, non si può pensare di fare una frittata senza rompere le uova. Vai in pace, automobilista incazzato.
Ho partecipato ad assemblee, presidi, volantinaggi, ho impiegato una mattinata intera per scrivere un volantino di merda che nessuno si è filato. Magari però neanche a Marx se lo filavano quando era giovane..a parte il fatto che lui a 21 anni già pubblicava, ma erano altri tempi. Non c'erano internet e i blog, tanto per cominciare. E neppure la wii. Povero Carletto.
Alla fin fine ultimamente la mia vita si ferma qua. Alla lotta politica. Fino a qualche mese fa ero un cuore infranto. Ora sono tornata la scassacazzi di prima, solo ulteriormente inacidita, presuntuosa e in cerca di rissa. Avrò mica bisogno di trombare?
A proposito di ciò..ho come l'impressione che ci stia ricascando..che ho avuto la pessima idea di conoscere un ragazzo classe 1983 (stessa pessima annata del famoso precedente). Che questo ragazzo è amico della mia coinquilina, anzi la mia coinquilina è la manager del suo gruppo. Gruppo nel quale questo ragazzo suona magnificamente il sax. Ragazzo che ieri mi ha regalato un meraviglioso cd di Coltrane.
Se ci ricasco sto giro giuro che mi taglio la testolina con un temperino.
Bentornata a me.

Soundtrack: "Blue Train" - John Coltrane

martedì 9 novembre 2010

TNT

Vento che ulula fuori dalla finestra nella notte genovese.
Lampada ikea che illumina fioca ma non troppo il salotto e il tavolo al centro.
Suddetto tavolo ingombro di computer di tre coinquiline. Tabacco filtrini e cartine sparsi. Tazze di tè,biscotti,uno sgrassatore (ma cosa ci farà poi qui..?) e due barbapapà raccattati in un autogrill sulla strada Bergamo-Genova. Un posacenere pieno di mozziconi e con tre sigarette rollate fumate a metà. Perché mi dimentico di finirle. Libri di Diritto del Lavoro e contratto collettivo nazionale dei giornalisti (il riassunto scaricato ovviamente) aperti su pagine un po' a caso.
Lettore mp3 acceso su canzoni toste e motivazionali e pocket coffee per quella "carica in più".
Esame? Domani alle 15 in dipartimento.
Nottata? Si appresta ad essere mooolto lunga.
'Cause i'm TNT dynamite!!


Soundtrack: "TNT" - AC/DC

giovedì 4 novembre 2010

My Generation

Bollettino di guerra:
Conclusa seconda settimana senza acqua calda né riscaldamenti. Pentolate d'acqua scaldate sui fornelli e sfruttamento di docce di amici vari per ovviare al problema.
Ieri, mentre con le mie due coinquiline, il ragazzo di una e un altro nostro amico, cerco di cucinare sulle dannate piastre elettriche, salta la corrente. Ci affacciamo sul pianerottolo e veniamo a sapere che anche nell'appartamento di fronte non c'è corrente. Negli altri appartamenti non si riscontra questo problema.
In nessun modo riusciamo ad agire sugli interruttori degli appartamenti. La pasta nell'acqua si avvia a scuocersi,grazie alle fantastiche piastre ELETTRICHE rimaste senza energia.
Vengo mandata in spedizione in un cunicolo sotterraneo (dato che vivo in un chiostro del '300) per raggiungere l'interruttore generale, e provare a spegnerlo e riaccenderlo. Sperando di risolvere.
Lo trovo. Abbasso la levetta. Si alza un boato di bestemmie dal piano superiore. Faccio un salto dalla sorpresa, finendo con la testa in una ragnatela bella grossa. Rialzo la levetta e riguadagno velocemente la via per gli appartamenti. Un ragazzotto alto e grosso mi viene incontro a grandi passi.
"Ma sei stata tu a staccare la corrente?"
"Essì, siam rimasti senza corrente.."
Non finisco la frase che gira i tacchi e si allontana imprecando. Riconosco l'appartamento verso cui si sta dirigendo. Il criceto nel mio cervello si blocca sulla ruota. Gli urlo:
"Ma stavate giocando a PlayStation?"
"Sì cazzo"
Il criceto casca in avanti.
"Eh,CAZZI VOSTRI!"
"Ma vaffanculo!"
"Ma VAFFANCULO TE!"
Sbam. Sento la porta sbattere. Mi fermo tre secondi rossa in faccia e ancora incredula dalla "conversazione". Attraverso il corridoio un po' imbambolata, passo davanti la porta del ragazzotto e inizio a salire le scale verso il mio appartamento. Mi fermo al terzo scalino. Torno indietro. Suono all'appartamento. Il ragazzotto mi apre.
"No scusa..tu e i tuoi amici siete incazzati come animali perché ho interrotto la vostra partita a PlayStation?"
Momento di pausa, il ragazzotto mi guarda con un'espressione un po' stupida. Non gli do il tempo di rispondere,non mi sembra necessario.
"MA VAFFANCULO!!!"
Mi piace ribadire le cose.

Mi piacerebbe ribadire anche che ho 21 anni,una laurea più lontana del previsto, e che studio 800 chilometri lontana da casa.
Che questo mi è permesso grazie ad una borsa di studio "vinta" per reddito e poi mantenuta per merito. Che comunque non devo prostrarmi a chiedere grazie a nessuno, perché non chiedo l'elemosina, ma solo i diritti che mi spettano.
Che grazie alle ultime leggi da quest'anno con ogni probabilità saremo fortunati a vedere la metà dei soldi della borsa di studio. Quella che ci spetterebbe.
Che i miei amici appena laureati non trovano un lavoro consono ai loro studi perché c'è crisi.
Che non trovano un lavoro manuale qualsiasi perché hanno sì una laurea, ma non hanno mai lavato piatti né servito ai tavoli. E quindi non sono adatti.
Io non capisco davvero se son troppo pesante. Se esagero i problemi. Ma vedo tanta rassegnazione intorno a me. E tanta paura.
E poi vedo queste scene. Ventenni che passano il giorno giocando, bevendo e cazzeggiando. Che danno un esame ogni tanto, così per passare il tempo. Che non si preoccupano se non di trovarsi una figa da trombarsi nel week end.
E poi mi chiedo perché sono single.
Questa sì che è una guerra.


Soundtrack: "My Generation" - The Who

mercoledì 27 ottobre 2010

Be Yourself

Dedicato a molti miei conoscenti che ho provato con scarsi risultati a considerare amici. Alle decine di volti anonimi con marchi famosi. A quelli che sanno cosa vogliono,ma ancora non hanno capito che non lo avranno. A te che non mi vuoi nel tuo mondo.

Chiedo scusa se non ho un fisico da modella e non porto i tacchi.
Chiedo scusa se non ho un portamento "british" e una voce da usignolo.
Chiedo scusa se non sono né fine né elegante.
Chiedo scusa se non sono mai andata in India, e se non me ne frega niente di vedere New York.
Chiedo scusa se non guardo il Grande Fratello.
Chiedo scusa se parlo di politica, che lo so che è maleducazione.
Chiedo scusa se non sono la ragazza matura e intelligente da relazione seria.
E chiedo scusa se sono una ragazza matura e intelligente e non va bene lo stesso.
Chiedo scusa se non so essere contemporaneamente maiala e santa a letto, che ancora non ho capito come si fa. Preferisco la prima.
Chiedo scusa se sono strana ma non "speciale", qualsiasi cazzo di cosa voglia dire.
Chiedo scusa a te, per aver stupidamente provato ad entrare nel tuo cerchio, per te, nonostante mi dicessi che quelli come TE non stanno con quelle come ME.
Chiedo scusa se sono una perdente.
Chiedo scusa se sono invisibile.
E chiedo scusa se mi piace essere come sono.
Perché tra noi invisibili, nel nostro piccolo mondo, ci vediamo e ci riconosciamo anche senza gli occhiali D&G.


Soundtrack: "Be Yourself" - Audioslave

sabato 23 ottobre 2010

Lo Shampoo

Se non si può dire neanche "onanismo" in radio, anche se questa è una radio di ragazzi delle superiori, qua ci si toglie il sale della vita.
Se discuto di politica con un amico, cosa tra l'altro che facciamo praticamente tutti i giorni, non posso perdere lucidità e prendermela sul personale. E incazzarmi come una biscia.
Se a fine mese sto normalmente senza soldi, non posso spendere 5 euri per "Critica dell'economia politica" di Marx (maledetta Feltrinelli),quando ho già sul comodino 4 libri e quando l'unico libro che dovrei veramente leggere è quello dell'esame di economia politica (e non marxista) perché prima o poi dovrò anche laurearmi. Che poi mi piacerebbe capire come ho intenzione di comprendere Marx e non il libro dell'esame. Mah,misteri della fede.
Se anche questo week end sono sola in casa non posso deprimermi,cazzo. Io poi sto bene da sola, adesso non ho capito perché è diventato un problema. Mi faccio dei fantastici discorsi da sola. Certe arringhe fenomenali! E che non mi si passi per psicopatica. Tutti parlano da soli, l'unica differenza è che c'è chi lo fa con più discrezione. E io non sono discreta proprio in niente. Quando ho il ciclo,mediamente è la prima cosa che dico alle prima 5 persone che incontro. Anche al barista,se è abbastanza sfortunato.
Un ultimo se..
SE quelle merde di burocrati dell'università non mandano un fottutissimo idraulico perché tutti gli appartamenti di noi poveri studenti terroni negri zingari e musigialli siamo senza acqua calda da 3 giorni, questa è la volta buona che organizzo una rivolta. Che poi l'inverno è arrivato per tutti tranne che per loro, visto che non hanno neanche provato ad accendere ancora i termosifoni. BIOPARCO!! (citazione di Elio,provate ad arrivarci per assonanza)
A questo punto direi che vado a mettere un paio di pentole sulle piastre (manco dei fornelli decenti,non sia mai che ci diamo fuoco per protesta), così vedo di lavarmi. Che sarò pure terrona, ma in questo paese civile che è l'Itaglia non posso mica farmi riconoscere subito dall'odore.


Soundtrack: "Lo Shampoo" - Giorgio Gaber


mercoledì 13 ottobre 2010

Dream On

C'è sole e niente vento. Facciamo un banchetto davanti la facoltà. Distribuiamo volantini sul caro prezzi dei libri e degli affitti agli studenti. Il programma del cineforum. Molti prendono i volantini,ma altri si fermano addirittura a parlare. Chiedono informazioni,si interessano. Qualcuno,incredibilmente, è di giurisprudenza.
Inizio lo stage in radio. Dalla riunione di redazione esce fuori gente giovane e appassionata,con tanta tanta voglia di sbattersi. La libertà "editoriale" è praticamente totale, nessuna pressione dall'alto,e i lavori che mi vengono assegnati vanno ben oltre il portare il caffè. Sono parte attiva di qualcosa di interessante e che funziona. Meglio ancora,dopo questo stage potrei avere la possibilità di essere assunta. "Pagata".
Ho sentito il mio vecchio "amico-nemico". Ha capito i suoi errori e mi ha chiesto scusa. Io ho capito che non ho più nessun interesse nei suoi confronti,se non quello di mantenere un'ottima amicizia.
Va tutto bene.
E stranamente fuori nevica. Mi affaccio alla finestra e non vedo più il vento e la pioggia degli ultimi giorni. A dir la verità non vedo più Genova. Vedo alberi,foreste,e laghi. E tanta neve. Ci sono venti gradi sotto zero mentre osservo la mia Finlandia, e fa un freddo cane. Ma che calore.

Poi è suonata la sveglia.


Soundtrack: "Dream On" - Aerosmith

lunedì 11 ottobre 2010

Can't Repeat

Coi gomiti sulle ginocchia,siedo e guardo non so in che modo il bagnoschiuma di fronte a me. Non so perché mi attira col suo verde fosforescente e la scritta Palmolive rivitalizzante. E’ pieno per metà. O vuoto per metà,a seconda che voi siate dei pessimisti o dei pessimisti male informati.Il motivo per cui quel bagnoschiuma Palmolive rivitalizzate si trova qui di fronte a me è perché il suo predecessore,non un Palmolive ma un non-mi-ricordo-che-marca, è finito. Ergo,si giustifica la presenza del successore per questioni chiaramente igieniche. Solo che questo successore in realtà esisteva nella mia doccia da ben prima che quella diventasse la temporanea dimora del non-mi-ricordo-che-marca. Perché quando sono tornata a casa qualche settimana fa ho fatto la classica spesona del “sono appena tornata,non c’ho manco la carta igienica per pulirmi il culo”. Senza ovviamente ricordare che da luglio era rimasto ancora per metà inutilizzato il Palmolive rivitalizzante. Ora,il suddetto Palmolive rivitalizzante non so come mi guarda,non so perché fa fare strani voli pindarici alla mia mente rincoglionita. E penso che l’ultima volta che l’ho usato c’erano 30 gradi e il bagno era pieno di sole. Se mi fossi fermata qui,sarebbe stato ancora ancora un pensiero “normale”. Magari anche piacevole. Ovviamente la mia mente rincoglionita è andata di volo pindarico in volo pindarico,fino ad entrare in un libro di Crichton: “Ah,se potessi tornare indietro nel tempo”.Quante cose non-rifarei/rifarei, non-direi/direi..

Che poi alla fine son tutte cazzate. Il senno di poi può solo servire se,combinato con una macchina del tempo che funzioni,si possa tornando indietro cambiare i numeri da giocare al lotto,conoscendo l’estrazione futura.Più o meno per la gran parte di tutte le altre azioni abbiamo motivazioni logiche o sentimentali per averle fatte. Erano buone per quel tempo. Buone per quelle persone che eravamo. Perché poi il tempo inesorabilmente passa, e il Palmolive rivitalizzante che già a luglio ha lavato la mia pelle,non laverà la stessa persona stanotte.

Ecco il risultato di andare in bagno senza riviste.


Soundtrack: "Can't Repeat" - Offspring

domenica 10 ottobre 2010

Man In The Box

E quando sembra che il fondo l'hai toccato già da un bel po',e ti stai già abbondantemente dando da fare a scavare,scopri che c'è sempre una bella lastra di granito su cui sbattere la testa.
Allora ansia,tristezza,rabbia,stanchezza e noia si riassumono tutti in un perenne stato d'animo di SCAZZO.
Scazzo esistenziale, scazzo per i libri che non riesco ad aprire, scazzo per lui che in un modo o nell'altro riesce a restarmi appiccicato addosso come un pessimo profumo che non se ne va via.
Scazzo per uno stage che chissà come quando e perché inizierà, scazzo perché sono perennemente in bolletta e lavoretti non ne trovo, scazzo perché se non trovo lavoro è perché non so fare assolutamente un bel niente.
Scazzo perché pensavo di essere sfuggita ai drammi adolescenziali, senza tener conto che questi possono tornare senza preavviso e senza chiederti il permesso.
Scazzo per tutte le cose che ho lasciato a metà, scazzo perché passo troppo tempo in casa e troppo tempo a pensare a quanto sono scazzata.
A volte sembra quasi d'esser rinchiusi in una scatola.
Urge una vacanza. Uno di questi giorni faccio come Merlino: mollo tutto e volo ad Honolulu.



Soundtrack: "Man In The Box" - Alice in Chains

venerdì 8 ottobre 2010

Let Me Live

E vai avanti cercando di ignorare tutto dentro e fuori.
Poi a un certo punto qualcosa inevitabilmente si rompe.
Ecco,a settembre mi sono rotta il cazzo. Ho fatto quello che avrei dovuto fare cinque mesi prima.
Evidentemente però,o non sono stata abbastanza chiara nell'esporre il concetto,o alla controparte non è piaciuto subire una decisione. Per la prima volta.
E allora posso far finta di niente,per quanto mi venga difficile,e ignorare i tuoi vari commenti sulla mia pagina di quella cosa orribile chiamata faccialibro. Che non ti sei mai fatto sentire così tanto in cinque mesi quando ti sbavavo dietro elemosinandoti mezze frasi o un fottutissimo "mi piace" su un qualsiasi link del cazzo. Perché voleva dire che per almeno 2 secondi,il tempo di guardare e cliccare,avevi pensato a me.
Adesso pero',ciccio, ti ho sbattuto la porta in faccia e te ne devi ancora rendere conto. E forse, quando lo realizzerai fra poco,il contraccolpo ti farà un pochino più male di quanto avresti mai potuto prevedere.
Forse sì,forse no. Non sarò lì a chiedertelo.
Perché sull'ennesimo commento senza significato su una canzone invece piena di significato come Let me live,mi hai fatto veramente girare le palle. Questo vuol dire che o non sai leggere,o te ne sei fregato. Com'è che ritorna sempre lo stesso interrogativo su di te? "E' stronzo o è scemo?".
Ho già detto una volta che non mi interessava più saperlo. Stavolta parto all'attacco. Una bella mail al vetriolo. Per ricordarti quanto me ne sia importato. Quanto non me ne importi più.
LET ME LIVE.


Soundtrack: "Let Me Live" - Queen

lunedì 4 ottobre 2010

Who Cares

Secondo Freud sono fottuta, perché a quest'ora dovrei caricarmi sulle spalle un bel complesso edipico non risolto.
Secondo la religione sono fottuta,perché non credo in nessun dio e non venero le sottane d'illustri ministri.
Secondo la politica sono carne da macello,perché per i fascisti sono comunista,per i comunisti sono troppo moderata,e i moderati mi stanno tutti sul culo in blocco.
Secondo la comune morale sono un alien perché faccio girare poco l'economia,non credo nel matrimonio in quanto istituzione,e ho l'istinto materno di Medea.
Secondo l'ideale maschile dovrei farmi un giretto a Lourdes o da un bravo chirurgo plastico,e quantomeno rifarmi le tette latitanti.
Secondo l'ideale femminile..idem.
Secondo le ultime tre persone che ho conosciuto dovrei smettere di fumare.
Secondo un mio amico dovrei iniziare a fare un uso serio,continuato e responsabile di droghe leggere.
Secondo una mia amica dovrei uscire,conoscere gente nuova e applicare la legge del "chiodo schiaccia chiodo".
Secondo una legge evidentemente universale,l'uomo che subisce una presa di posizione seria dalla donna,punto nell'orgoglio alla frase "non sentiamoci più",inizia a farsi sentire il doppio delle volte. Amen.
Secondo me..
chissenefrega.


Soundtrack: "Who Cares" - Anouk

giovedì 30 settembre 2010

Ma accetta il consiglio ... per questa volta

Tratto dal film "The Big Kahuna". Mai visto questo film. Ma ieri sera ho beccato questo monologo letto da Rocco Papaleo accompagnato al piano da Toni Concilianti (alias Rocco Tanica).

Ho appena aggiunto mentalmente un altro film da vedere.

Accettate il consiglio.

martedì 28 settembre 2010

Sesto San Giovanni

C'era una volta la classe operaia.
Quella che doveva andare in paradiso.
Poi s'è persa in qualche limbo tra cielo e terra, un limbo triste e oscuro e senza speranza chiamato "urna elettorale".
Il grande papà PCI si era sgretolato come un castello di sabbia tra le dita di bambini inesperti e stanchi di giocare. La grande mamma CGIL si era abbandonata ad una triste lascivia con i padroni che tanto lei e l'antico marito avevano professato di odiare.
I figli,allo sbando, persero il senso dei legami che li rendevano uniti,una famiglia. Una classe.
E così oggi l'operaio polentone schifa quello terrone,ed entrambi schifano lo zingaro,che schifa il negro che schifa il musogiallo.
E i padroni? Mangiano. E ridono.
Chiudete tutte le fabbriche che volete.
Non è il posto di lavoro che va salvato. E' il LAVORO,quello che "se tocchi lui tocchi noi tutti",che va salvato.
In mezzo ci sono tanti altri problemi. C'è l'ennesima crisi e c'è un esercito di forza lavoro di riserva che attende solo che venga il suo turno.
Ma da qualche parte si deve pur ripartire. Piccoli passi. Grandi sconfitte e piccole,minuscole risicate vittorie. Perché il paradiso può ancora aspettare. Quello che serve,è ritrovare una coscienza perduta.


Soundtrack: "Sesto San Giovanni" - The Gang

giovedì 23 settembre 2010

Rape Me

C'è un ragazzo su faccialibro che non conosco di persona,ma che mi ha aggiunto in virtù di un paio di conoscenze in comune e di simili "gusti musicali". A parte che magari dovrei fare un po' più di attenzione ad aggiungere chiunque,che poi apro la home e mi ritrovo con gente assurda che pubblica link pietosi, e no, non condivido il link col bambino malato di cancro,che se non lo pubblichi "non hai cuore". Ce l'avevo un cuore,prima di accendere il pc stamattina,adesso dopo aver visto questo link mi è sceso nel colon. E fra un po' scende giù per lo scarico.
Questo ragazzo per esempio non fa altro che pubblicare link e canzoni dei Nightwish. E' follemente innamorato di Tarja Tarunen (l'ex cantante dei Nightwish). Per il suo compleanno s'è fatto fare una torta con la sua effige zuccherosa. In tutte le foto indossa solo magliette della sua dea e del gruppo. Parla incessantemente e senza tregua di lei e degli sviluppi della sua vita privata e artistica.
Adesso. Tutti hanno delle passioni. Riuscire a trasformare in ossessione anche la musica però è veramente un'impresa non da poco. Se la musica non rappresenta libertà,varietà di generi e stili,con bagaglio di stranezze al seguito,che senso ha?
Mi viene in mente un ragazzetto che conoscevo quando avevo 16 anni. Strimpellavamo tutti e due la chitarra. Lui si vestiva in un certo modo perchè ascoltava blues. Io mi vestivo in un certo modo..boh,perchè così mi andava. Il nostro ipotetico batterista (più piccolo di noi,ma suonava i deep purple alla grande), vestiva con jeans e camicia bianca. Per il chitarrista,quello che si sentiva "blues" anche quando apriva l'armadio al mattino,non andava bene il look del batterista.
Non ho mai capito quale fosse il problema. Suonava meglio di noi due messi insieme,per me poteva presentarsi alle prove anche in giacca e cravatta.
Alla fine è una questione di apertura mentale.
Se a me va di ascoltare al mattino i Jethro Tull,al pomeriggio i System Of A Down,e alla sera Miles Davis,non posso pretendere che tutti abbiano le mie schizofrenie musicali.
Se poi ogni giorno mi vesto con le prime cose che riesco a pescare nel groviglio di panni nell'armadio,dove puntualmente scoppia una bomba atomica ogni settimana,non posso pretendere che tutti abbiano il mio cattivo gusto.
Mi piacerebbe pero' pretendere almeno un po' di originalità.
Troppo,vero?


Soundtrack: "Rape Me" - Nirvana

venerdì 17 settembre 2010

Help

E mentre sono qui in biblioteca,scroccando,anzi no,stranamente pagando la connessione (perchè nelle biblioteche italiane SE c'è,la PAGHI),piuttosto che concentrarmi sul maledetto libro di economia inizio a svarionare su cose e persone che mi circondano.
E non posso guardare i tre computer del dopoguerra di cui è dotata la biblioteca,che vantano una lista d'attesa di ore e ore; che mi viene il mal di pancia al ricordo delle strutture finniche.
Ma che tristezza i ragazzi. Per la serie: "qua l'acqua è poca e la papera non galleggia". E non lo dico solo in termini "acchiapeschi". Sarà che nell'ultimo anno avrò conosciuto 200 persone,non dico che son tutti miei grandi amici,ma per lo meno c'era sempre la possibilità di una chiaccherata.
Ma qui? Ma come fa la gente a socializzare?
Esco a fare una pausa sigaretta nel cortiletto e mi si para davanti la seguente desolante situazione: gruppi di ochette sulla sinistra,che starnazzano raggiungendo livelli acuti che non crederesti possibili per un normale essere umano. E che ti guardano anche male magari. Chiedo venia se oggi ho la faccia particolarmente simile a un quadro di Kandinsky e se ho addosso il magliettone dei Leningrad Cowboys. Fa pure freddo,che cavolo!
Sulla sinistra invece..solito gruppetto di ragazzi..Gazzetta dello Sport aperta,discussione accanita ed erudita. Scusate,a me piace il calcio,giocavo a basket,quando mi capita guardo il tennis e da ragazzetta pure la moto gp. Però che cavolo. Se sei arrivato a 25 anni che l'unico giornale che leggi è la Gazzetta dello Sport,che ti offre anche gli unici argomenti di discussione..ma che tristezza!
Poi ci sono i solitari. Cioè quelli che durante la pausa si attaccano al telefonino o, gesucristo, si mettono le cuffiette dell'mp3 nelle orecchie.
A questo punto ho un grave problema. Non mi ricordo più da queste parti come si fa a socializzare con gente nuova. Che qua per trovare un varco mi toccherà infighettarmi e iniziare a parlare dei polpacci di Cassano.


Soundtrack: "Help" - The Beatles

lunedì 13 settembre 2010

Layla


Le ritmiche del basso mi portano a smollare la testa dai grafici di economia per andare a trovare il ragazzo del piano di sotto. Bassista (appunto) di un gruppetto rock. Quattro chiacchere al solito: musica,università,figa/pisello. Lui con i capelli sempre più lunghi,io sempre più corti. Guardo sconsolata il suo strumento (e mi riferisco al basso,gesù),e penso amaramente alla mia chitarra lasciata a casa per i troppi bagagli. Lui sfodera un sorrisone,va in camera e torna in salotto con un fodero di chitarra elettrica. E una chitarra dentro.
"Me l'ha prestata il mio ex chitarrista per strimpellare,era la sua prima chitarra. Io non la uso,prendila tu per adesso".

Estasi.

E stasera riattacco col blues. Fosse la volta buona che imparo a suonare decentemente. Riparto dalla pentatonica. Che,se si imparano ad ascoltare e a seguire,le corde di una chitarra sono come un'autostrada. Non conta dove ti portano,inferno o paradiso che sia. Perchè è un viaggio per perdersi lungo tutti gli accordi e le ritmiche del mondo,e fino in fondo,fino all'ultimo vibrato.





Soundtrack: "Layla" - Eric Clapton

giovedì 9 settembre 2010

Inno Verdano

A volte mi chiedo se la stupidità si acquista personalmente percorrendo in proprio strade sbagliate,o se si acquista con pacchetti preconfezionati all'ingrosso.
Cioè,per dire che secondo me esistono due tipi di stupidità: quella conquistata e sudata con la propria personalissima volontà,su una base non indifferente di ignoranza,e la stupidità appresa dal contesto sociale,familiare e così via. Almeno il primo tipo di stupidità ha il pregio dell'originalità. Il secondo tipo è anche probabilmente il più diffuso,ripetitivo e noioso.
Ne ho avuto un esempio in treno l'altro giorno,mentre ero diretta a Roma con due amici. Nel vagone,oltre a noi,c'erano una signora delle nostre parti e un signore che puzzava di banchiere da un chilometro di distanza. Il qual signore ha avuto l'impudenza di iniziare un discorso con le persone più sbagliate. Che poi non ci voleva la capacità di dividere l'atomo per capire che fare discorsi da leghista del cazzo in un treno che partiva dalla Calabria e che era ancora sotto Napoli non doveva essere proprio un'idea brillante.
"Perchè voi non sapete vivere,buttate le carte a terra,e voi giovani non cambiate,in Trentino ci sono splendidi prati verdi,mai più in Calabria!..."
Allora. Premesso che sono per tanti motivi una terrona atipica. Non amo particolarmente la mia terra. Sono felicemente emigrata appena mi è stato possibile. Ma sentirmi fare questi discorsi senza senso,se non quello di offendere un posto e i suoi abitanti,senza un minimo neanche di acume politico o di conoscenza storica a riguardo,e soprattutto ignorando l'enorme peso che ha e che ha sempre avuto il Nord sul (sotto)sviluppo del Sud..beh,mi manda in bestia. Sfortunatamente per il signore,ha mandato in bestia anche i miei amici e la signora. Il signore poi è sceso a Napoli,con un certo sollievo. Spero l'abbiano scippato. Così,tanto perchè noi terroni siam fatti così.
Che poi era anche toscano il tipo. Non ha capito che Bossi non se lo prende neanche.
Noi stiam bene anche senza di lui!


Soundtrack: "Inno Verdano" - Caparezza

mercoledì 8 settembre 2010

Happy Ending

Finalmente dopo cinque mesi di pipponi mentali,notti insonni e succhi gastrici al lavoro più del dovuto,sono riuscita a incontrarlo. Ovviamente nei due giorni passati ad attendere che sua maestà arrivasse ho sfoggiato il peggio di me stessa,poveri i miei amici. Per non parlare che per due giorni non ho toccato cibo,niente,nada,nisba,stomaco chiuso. Vado a prenderlo in stazione,perchè ovviamente sua altezza aveva da trasportare il valigiame verso la nuova casa e,guarda caso,aveva scelto me come facchina. E questa era la seconda volta,tanto per cambiare. Della serie: "vuoi che mi metto una scopa in culo così ti ramazzo la stanza??". Insomma,l'incazzatura di base c'era,l'intenzione di parlargli seriamente anche,ma,ovviamente,il ragazzo dev'essere in missione per il diavolo,visto che anticipa sempre le mie mosse con una rapidità sconcertante. Così come mi vede spalanca le braccia e mi abbraccia come solo lui sa fare. E chiedo venia per la sdolcinatezza,ma cazzo,è vero! A quel punto ho capito che molto facilmente le mie buone intenzioni sarebbero andate a puttane. Tempo di portare la roba nella sua nuova stanza (e tempo di farmi scambiare dal suo nuovo coinquilino per la sua ragazza) e siamo in centro per raggiungere i nostri amici. Tralascio le occhiatacce dei miei amici (quelli che si son dovuti sorbire pipponi per mesi) quando m'hanno visto arrivare con un sorrisone da ebete stampato in faccia. A quel punto era chiaro che non gli avevo parlato e che non ne avevo nessuna intenzione a breve. Poi ci si è messo anche lui,sempre in missione per il diavolo,a passare l'intera serata ad accarezzarmi e ad abbracciarmi. Cristo dio,io neanche col mio ragazzo passavo tanto tempo avvinghiata,figuriamoci con un "amico"..! Tralascio anche il momento in cui m'è arrivato da dietro,mi si è attaccato addosso e m'ha piazzato le mani sui fianchi. Gesù,penso di aver chiaramente sentito tutta la schiera dei miei ormoni impazzire e fare la ola. Per non parlare del suo pacco sul culo,che scusate,è abbastanza demotivante per una che vorrebbe chiuderla lì.
Ma proprio durante uno dei suoi abbracci,mentre lasciavo andare la testa sulla sua spalla e mi avvinghiavo modello piovra,lui ha fatto un'altra delle sue battutine. Senza pensarci ho dato una risposta un pò acida. E così ebbe inizio. La discussione della vita. Fregandomene altamente dei nostri amici seduti mezzo metro dietro di noi,ho svuotato tutto. Tutti questi cinque mesi,buttati fuori,quasi sputati,in faccia a lui. Ovviamente lui s'è incazzato. Ma poi ha capito. Ho quasi dovuto fargli il disegnino,ma alla fine ha capito. Ha capito che anche "una come me" si può innamorare. Di lui poi. Incredibile! M'ha chiesto scusa. E io gli credo. Poi,sfidando tutto quello che il mio corpo e la mia mente mi suggerivano,gli ho detto quello che dovevo dire: "chiudiamola qua". Un ultimo abbraccio.
"Hai capito vero,che non ti odio?"
"Sì che ho capito. Sono scemo ma non fino a questo punto".
Il giorno dopo m'è venuto a salutare in stazione. Ultimo abbraccio (dio quanto avrei voluto fermare il tempo,che siano dannati i suoi abbracci!),e poi mentre lo salutavo dal finestrino con il medio alzato (hey,ognuno dimostra affetto a modo suo!),ho visto il suo sorriso "d'addio". La sera quando sono arrivata m'ha mandato un ultimo sms. L'ho molto apprezzato. Io gli ho risposto,ultimo sms. Spero mi abbia capito. Ma a questo punto,penso di sì.
Avrei potuto evitare di parlare,e con ogni probabilità,la sera stessa o quella dopo sarei finita nel suo letto. Ma quanto sarebbe stato deleterio! A un certo punto una deve anche imparare a cacciare le palle,non contro l'altro,ma contro se stessa. Se ho battuto un mostro,non era lui. E' me stessa che ho battuto. Quella debole.
Questo post lo scrivo perchè in qualche modo,le parole scritte danno un senso di definitivo,di reale. E' davvero andata così. E' davvero finita. E' un post prolisso e semplicemente descrittivo di una situazione. Nessun orpello particolare. Nessun pregio stilistico. Nessuna morale. Ma è quello che è successo. Ed è finito.
Questa canzone me la tengo in serbo da cinque mesi. La "nostra" canzone. Quella che neanche lui dimenticherà,lo so. E' il momento di usarla.


Soundtrack: "Happy Endind" - Mika

mercoledì 1 settembre 2010

Love Or Confusion

Speaking about confusione di generi. Confusioni sessuali,esistenziali,crolli di certezze varie e di speranze costruite sulla panna montata.
L'altro giorno decido finalmente di andare a riscattare il mio regalo di compleanno da parte di mio padre,in ritardo di 7 mesi. Eh lo so, sarei più felice se mi dessero soldi,ma c'è la strana convinzione che i regali debbano essere cose "estremamente inutili".
Così osservo i miei vecchi rayban da combattimento, pieni di graffi collezionati in 6 o 7 anni di vita,e trovo la risposta.
Costringo così con la forza brutale della peggiore delle mie espressioni facciali la mia amica ad accompagnarmi; e a guidarmi nell'ardua scelta. Oh,son sempre 100 sacchi!
Fortunatamente uno dei miei pregi è quello di non affrontare nessuna spesa alla maniera "femminile". Se entro in un negozio è perchè so già quello che devo comprare,quanto costa,e se la spesa ne vale la pena. Chiedo così alla commessa "quei rayban a goccia marroncini sfumati". La commessa me li porta,si affianca e mi piazza davanti lo specchio. Li indosso. Mi guardo allo specchio per 5-6 secondi. Mi ritengo abbastanza soddisfatta dell'immagine riflessa. Mi giro verso la mia amica. "Allora,come mi stanno?". Tre secondi di silenzio. La mia amica scoppia a ridere piegata in due. Mi giro verso la commessa col sorriso più finto e conciliante possibile: "chiedo venia,oggi si è svegliata simpatica". Mi rigiro verso la mia amica,il sorriso sparisce e risfodero il mio sguardo brutale. "Cosa minchia ridi??". Risposta:
"Sembri troppo LESBICA!!ahahahahaha!".
Mi cascan le braccia e anche un pò di palle,mi riguardo allo specchio e sospiro.
"Grazie. Lo prendo per un "sì".
La commessa si avvia ancora ridacchiando con la mano davanti la bocca verso il bancone.
Ovviamente poi gli occhiali li ho comprati.


Soundtrack: "Love Or Confusion" - Jimi Hendrix