"That's the whole trouble. You can't ever find a place that's nice and peaceful, because there isn't any. You may think there is, but once you get there, when you're not looking, somebody'll sneak up and write "Fuck you" right under your nose."
J.D. Salinger

sabato 29 maggio 2010

Old Man

Vecchio,non so fin quanto credi di capirmi,non so quanto fingi di non sapere.
Non so cosa pensi di me,dubito che lo saprò mai.
Non sai quanto ho cercato (e cerco ancora?) di assomigliarti,quanto ti ho seguito,ascoltato con tutta me stessa. Non sei mio padre,sei poco più grande di me. Condividiamo la stessa generazione sconclusionata,eppure per un pò sei stato una linea retta e facile da seguire,finalmente,in tutto quel casino dentro e fuori.
Freud avrebbe tanto da dire a riguardo,ma io direi anche "vaffanculo Freud",non ho bisogno di qualcuno che mi psicanalizzi. Ho bisogno di qualcuno da seguire,almeno per un pò. Di qualcuno che mi copra le spalle e che mi aiuti a dare le prime poderose pedalate su questa strada che tanti conoscono,che molti ignorano,che pochi capiscono,alla fine.
Ho solo bisogno di chiudere gli occhi per un momento,e sentire un gesto d'affetto,uno stupido,piccolo,minimo,infinitesimale gesto d'affetto che mi faccia volare,e che mi riporti alla realtà senza rimpianti o paure. Non può offrirmelo chiunque,lo so,sono veramente poche le persone da cui lo accetterei,si contato sulle dita di una mano di Et. E lo so che anche questo è colpa mia,che sono fatta a cazzo,che ho le mie manie,ma davvero,adesso,alla fine di tutto,so che forse non è come te che voglio essere. Volevo solo seguirti per un pò. Essere con te,compagni di viaggio verso un'età adulta da cui una parte di me scappa ancora.
Scusa,vecchio,se t'ho caricato di un peso che non t'aspettavi,che non meritavi,che soprattutto non volevi. Ma forse se ho un pò di fortuna,tu non te ne sei neanche accorto. Forse sì,forse no.
In ogni caso vecchio,dopo te,non voglio più seguire nessuno. Quando e se verrà il momento,camminerò affianco a qualcuno,che non sarai tu.
Anche se forse resterai l'interlocutore preferito dei miei astrusi viaggi mentali internettiani.


Soundtrack: "Old Man" - Neil Young

martedì 25 maggio 2010

Born to Run

Correre,correre,arrancare senza pudore,e correre ancora.
5 anni che non muovo il culo dalla poltrona,era anche il momento di darsi una mossa.
Corro per lasciarmi indietro qualcosa/qualcuno,i brutti sogni e la realtà in bilico,la ciccia di troppo e chi me lo rimproverava con la soddisfazione propria di chi è sempre stato magro.
Arranco cercando un pò di vento in faccia che mi sollevi,per almeno 10 minuti,dalle responsabilità di essere un'umana su un pianeta dove sarei potuta nascere insetto,cane o piccione. No,piccione no,li odio a morte. Ma magari cane sì. So scodinzolare e fare gli occhi dolci,quando capita.
Corro perchè l'alternativa è stare a casa,e per il momento lo STARE non può far parte de mio vocabolario. Al massimo il SONO,ma questo non credo di poterlo trovare correndo. Anzi,probabilmente corro per scappare ancora una volta da questo verbo "essere" del cazzo,e pensare che sembrava così facile alle elementari.
E alla fine della giornata cosa mi trovo? Gambe a pezzi,fisico in decadenza più totale,ma la voglia di buttare giù a testate le pareti di camera. Infilarmi di nuovo le scarpe e tornare a correre. Anche se non ce la faccio,anche se il fiato mi manca per le troppe sigarette,le gambe non mi reggono per il troppo STARE (ancora) a riposo nell'ozio,la pancia da birra e merendine che mi balla oscenamente ad ogni passo.
Eppure lo farei. Mi ributterei a correre,ad arrancare senza pensarci due volte. Perchè questo STARE non è,e non può essere definitivo. C'è un altro posto da vedere. C'è un'altra persona da trovare. C'è un altro SONO da scoprire. Almeno lo spero.

"Someday girl I don't know when were gonna get to that place
Where we really want to go and we'll walk in the sun
But till then tramps like us baby we were born to run"



Soundtrack: "Born to Run" - Bruce Springsteen

venerdì 21 maggio 2010

Communication Breakdown

Sono acida,si lo so. Lo ero già prima,ma anno dopo anno ho la tendenza a peggiorare esponenzialmente. Beh,almeno non mi tengo tutto dentro fino ad esplodere,e se sei amico mio trovi un modo per farti andare giù quest'acidità. O al limite mi mandi a fare-in-culo e amen. Il giorno dopo ti chiederò scusa e amici come prima.
Però cosa ci posso fare se son 3 notti che non dormo,che quando ci riesco faccio sogni assurdi,e che passo il giorno tentando in maniera tragicomica di studiare? Che se riesco a tenere la testa sui libri per più di un quarto d'ora,è solo perchè il mio cervelletto si è perso in viaggi (pipponi) mentali del tipo "è una settimana che non tocco facebook e lui non s'è fatto proprio sentire". Ma dico...ma che cazzo! Possibile che qua invece di andare avanti si regredisce ai 15 anni? Ma soprattutto..possibile che si arrivi a dover misurare il valore di una persona per quanti commenti pubblica sulla tua pagina di faccialibro??
A volte,tipo ora,mi chiedo.."ma com'era il mondo dei rapporti interpersonali prima di facebook,messanger e cellulare?"
Sono sempre stata un pò staccata dalla realtà,da ragazzina passavo molto tempo in casa a leggere romanzi fantasy o davanti la tv. Ma qui ho il timore di passare al livello successivo di alienazione umana.
Non si può vivere su internet. Su internet può esserci la storia,ma non il presente,cazzo.
Ok,da oggi parte la disintossicazione. Ovviamente non sono una drogata che decide di smettere,ma piuttosto un'eroinomane all'ultima dose che si dice "ok,le ho finite tutte,mi toccherà smettere!". Niente più connessione internet a casa. Peccato che già so che da buona eroinomane andrò scroccando computer in giro tra università e case di amici..per fare cosa poi??Per pubblicare su quel maledetto coso dei link idioti che FORSE lui commenterà con frasi idiote e inutili??
No,col cazzo. Prima o poi si dovrà ripartire da capo. E' un problema di comunicazione. Se vuoi comunicare con qualcuno,lo fai e non su facebook. Poi se il qualcuno in questione è QUEL qualcuno,forse se non ci comunichi è anche meglio.E che cazzo.


Soundtrack: "Communication Breakdown" - Led Zeppelin

martedì 18 maggio 2010

Both Sides Now

Non ho mai apprezzato così tanto il sollievo delle lacrime.
Riescono a dare un senso concreto a cose che altrimenti resterebbero in bilico dentro di noi,rendendoci prigionieri di emozioni mai realmente esplorate.
E dopo il pianto,la sensazione di svuotamento dell'anima,di leggerezza di pensiero che rende forse un pò più liberi,forse un pò più prigioneri. Ma che,sempre e comunque,un pò ci cambia. Perchè ci connette con quello di più profondo che c'è in noi. Trova quella profondità in te stesso,e riuscirai a connetterti con chi ti circonda in modi che altrimenti non potresti neanche mai immaginare.
Una sola lacrima può fare davvero molto.
Domani vi lascio ragazzi,on the road again.
Non saremo mai come siamo stati adesso,ma queste lacrime mi danno il senso di quello che è stato,e che come ogni cosa al mondo,ha trovato la sua fine.
Vi abbraccio con tutto l'amore che questo piccolo cuore riesce a darvi.
Non è molto,ma è quello che ho.
Spero che basti per lasciarvi un ricordo e un'emozione,perchè voi me ne avete lasciati molti.
Non vi dimenticherò mai,mia pazza famiglia Erasmus.
Non ti dimenticherò mai,Finlandia.
Goodbye fuckin' Finland!!


Soundtrack: "Both Sides Now" - Joni Mitchell

domenica 16 maggio 2010

The Jack

Dio è morto.
Non il vecchio barbuto con un bizzarro senso dell'umorismo che abita sulla nuvole. Quello c'ha già lasciato da un pezzo.
Non mi riferisco neanche alla canzone di Guccini.
Oggi è morto Ronnie James Dio,storico cantante heavy metal e voce dei Black Sabbath.
Non ho mai visto un suo concerto,e a questo punto direi che sono fuori tempo massimo.
L'anno scorso sono stata al concerto degli AC/DC. Una delle serate più belle della mia vita,e non solo per la musica. L'esibizione è stata fantastica,riuscivo a sentire le vene del collo pulsare al ritmo del plettro di Angus Young,e ho quasi perso la voce tentando di seguire quella di Brian Johnson. Anche lui ha rimpiazzato una voce storica,Bon Scott,primo cantante degli AC/DC, passato ad ingrassare i vermi da un bel pò.
Detesto pensare alle cose che la mia generazione ha perso. Ebbene sì,io son sempre stata una di quelli che "odio la mia generazione,dovevo vivere negli anni 70!". Perchè la musica,la politica,la gioventù,i sogni..tutto diverso,tutto più sano..tutto più rock 'n' roll!
Un mio vecchio compagno di classe,coi miei stessi "antiquati" gusti musicali,usava girare vestito come un rockettaro anni 70,stivali da film western,cinturone,giacca di pelle. All'inizio mi sembrava fico. Poi ho iniziato a provare un pò di tristezza.
Non posso far finta di non appartenere alla mia generazione. Generazione cresciuta a cartoni animati giapponesi,ovetto kinder,il primo telefonino alle scuole medie,internet piuttosto che partita a pallone.
Non posso voler tornare ad una generazione che non solo non mi appartiene e non può rivivere nel presente,ma che è anche in qualche modo "colpevole" di aver cresciuto in questo modo orribile la mia. Perchè dai Led Zeppelin è nata Britney Spears? Perchè da Berlinguer è nato D'alema?
Durante il concerto degli AC/DC,oltre a godere di una delle musiche live più potenti mai esistite,ho avvertito intorno a me qualcosa di eccezionale: alla mia destra avevo un uomo di 50 anni,jeans e maglietta che si dimenava come un ragazzino; alla mia sinistra avevo il suo figlio 17enne,maglietta heavy metal e capelli lunghi,con gli occhi spalancati per l'incredulità di essere veramente lì,a guardarli suonare dal vivo. E non erano l'unico caso. Tutto il palazzetto era rappresentativo di due generazioni che,a pensarci normalmente,non sembrerebbero avere molto in comune. Quella sera tutti eravamo come un solo corpo. La musica ci univa in una maniera che non sono in grado di spiegare,e che credo solo la musica possa realmente offrire.
Non era un ritorno agli anni '70. Non era un tentativo di cambiare qualcosa del presente. Sono state 2 ore di pura e semplice evasione musicale. 11 mila persone finalmente unite,per qualcosa che gli toccava il cuore e la mente.
Ronnie James Dio è morto. Un'occasione in meno per evadere.


Soundtrack: "The Jack" - AC/DC

martedì 11 maggio 2010

I'm Not Down

Ho una pessima memoria. Tendo a dimenticare i passaggi più importanti della mia vita immediatamente. Non so come faccio. Sarà che alcuni ricordi pretendono di parcheggiarsi in divieto di sosta e il criceto che comanda il mio cervelletto li rimuove con cocciuta caparbia.
Ma,per la serie "a volte ritornano", ogni tanto senza volerlo mi balzano davanti agli occhi come un cinghiale incazzato e bramante sangue. E non è per nulla piacevole. Se ho dimenticato certe cose,ci sarà pure un motivo. Se per settimane,mesi o anni non c'ho mai pensato,perchè a volte certe immagini mi ritornano su come una peperonata all'ora di colazione?
A volte vorrei solo dimenticare tutto,e per un breve periodo ci sono anche riuscita benissimo nascondendomi tra le braccia di qualcuno.
Ma soprattutto,con tutti i problemi reali e concreti che esistono al mondo,ma che senso ha perdersi in inutili elucubrazioni mentali su un passato che tanto col presente non ha più niente a che fare? Se è anche vero che il presente è il figlio bastardo del passato,non si può permettere che questo abortisca il futuro. Sarebbe da idioti.
Eppure quanta ragione aveva lo zio Oscar Wilde,quando diceva:

"Non c'è niente di più bello che dimenticare,se non forse essere dimenticati".

Un mantello di invisibilità sui nostri ricordi e sui ricordi di noi.
Oscillo tra apatia e desiderio di incazzarmi.
E visto che l'apatia mi sta sul cazzo,ascolto i Clash che mi ricordano cosa vuol dire il sangue che ribolle nelle vene.


Soundtrack: "I'm Not Down" - The Clash

domenica 9 maggio 2010

Cry Baby

Incredibile quante cose ci siano ancora da imparare nella vita. Uno pensa che giunti i "venerabili" 21 anni si sia in grado di comprendere molte cose sul mondo,e possibilmente molte cose su sè stessi. Che poi alla fine a "capire come va il mondo" prima o poi intuisci che ci arriverai. Un pò di economia di qua,un pò di storia di la,un pò di incontri con gente che ne sa più di te..insomma,alla fine ci arrivi.
Quello che mi chiedo e mi domando,accendendomi l'ennesima sigaretta rollata male (manco i soldi per le sigarette vere mi son rimasti..),è: quando diavolo finiamo di imparare a conoscere noi stessi?
Ho dovuto fare 800 chilometri per imparare a piangere per degli amici che amo.
Ne ho dovuti fare altri 2000 per imparare a piangere per qualcuno che non mi ama.
Cos'altro ha partorito la mia coscienza in questi 9 mesi? Che sono in grado di innamorarmi nel momento più sbagliato del ragazzo più sbagliato. Che sono anche in grado (finalmente!) di fare sesso come un uomo. Nessun rimpianto,nessun attaccamento. Che gli italiani all'estero non imparano la lingua del luogo,o l'inglese,ma "insegnano" l'italiano agli altri. Che possono nascere delle gran belle amicizie anche con persone così diverse da te che non penseresti mai neanche di poter prendere un caffè con loro.
Ho imparato a sentirmi adulta in tanti modi. E anche a fare delle cazzate che con l'essere adulti,proprio non hanno niente a che fare.
Ho imparato a guardare indietro con dolore,ma con nessun rimpianto. E nessun rancore.
Ho imparato,anche e soprattutto,che non sono poi così forte come credevo. Tu l'avevi capito subito,e forse un pò te ne sei approfittato. Ma,anche "grazie" a te,ho imparato a non odiare più il mio lato debole. In fondo,credo che tutti ne abbiamo uno. E se un giorno dovessimo rivederci,forse te lo dirò,e ti ringrazierò anche. Piangendo forse. Avrò come ora nel sangue e nelle orecchie la più bella voce femminile del rock.
"Is it a hit or a miss?"


Soundtrack: "Cry Baby" - Janis Joplin

venerdì 7 maggio 2010

Comfortably Numb

Basta. Prendi una decisione,e vai dritto per la tua strada.
Non prendere la decisione giusta,non prendere la decisione facile,non prendere la decisione che ti consigliano. Semplicemente scegline una. Non si può restare minorenni per sempre. Prima o poi,che sia la carta d'identità a ricordartelo,o qualcuno a fartelo capire,resta il fatto che bisogna prenderne atto. Niente passi indietro. Fermati,respira,pensa,un minuto e non di più,e agisci.
Almeno sarai tu il responsabile delle tue azioni,per quanto geniali o stupide possano essere. E' passato il tempo di evadere meriti e colpe. E' il momento di prenderseli tutti,male che va sarai tu la testa da tagliare,e se ci pensi bene ha degli aspetti confortanti questo pensiero.
Qualsiasi cosa verrà in futuro,sarà vento gelido sulla pelle. Potrà farti del male,ma non troverai niente che riuscirà a farti sentire più vivo.


Soundtrack: "Comfortably Numb" - Pink Floyd

lunedì 3 maggio 2010

Have you ever seen the rain?

Domeniche mattina in casa mia. Quando ancora la mia famiglia non era irrimediabilmente sfasciata (anche se era sulla buona via,e io neanche lo sapevo). Vecchio giradischi acceso. Vecchie casse che inondano la casa di buona vecchia musica,sui vecchi lp consumati. Aria di famiglia. Non quella della Mulino Bianco (orrore!), ma pur sempre famiglia. I Creedence suonavano per me,anche se ero piccola,e non capivo ancora bene il concetto di "rock n roll". Il rock c'è sempre stato da che io ricordi, e anche quando tutto intorno è iniziato a cambiare,quello è rimasto.
Odio gli addii,e inizio a pensare di soffrire del complesso dell'abbandono. Maledetta stazione e maledetta navetta centro-aereoporto ryanair. Troppe persone ho salutato in questi mesi,e il mio piccolo e freddo cuore non è abituato a questa pressione sentimentale.
L'estate sta arrivando anche qui nel profondo nord,ed erano troppi mesi che non vedevo il sole.
Un altro cambiamento è alle porte,e questo (anche questo) mi sembra "epocale". Mi sa che per la prima volta in vita mia avrò paura di prendere l'aereo. Non per nubi vulcaniche,ma per quelle che ho paura di trovare a casa. Quelle che ho nella testa, che mi intasano il cervello (olè,un'altra scusa per non studiare..?).
Spero che non ci sarà nessuno in stazione a salutarmi. Spero di poter salutare la sera gli ultimi rimasti con una bottiglia di vodka in onore delle risate che ci siamo fatti in questi 9 mesi. Con la promessa di rivederci tutti (ma ci credo davvero..?),e di restare comunque una grande e pazza famiglia. Anche con questa mia famiglia abbiamo ascoltato i Creedence. E per casa c'era la stessa aria di quando ero piccola e scema,e non mi accorgevo delle maledette nubi. Ora le riconosco,le vedo all'orizzonte e ne ho paura. Ma ho deciso che questa paura non mi bloccherà dal volergli un bene dell'anima. Seguo il rock,e me li porto tutti dentro come una canzone.


Soundtrack: "Have you ever seen the rain?" - Creedence Clearwater Revival