Due ragazze poco più che ventenni siedono, cercando le domande giuste o le risposte sbagliate.
Il posacenere al centro è pieno, i bicchieri di birra no. E' andata giù velocemente, come velocemente si impara a buttar giù di tutto. Il mondo è una giungla.
"Voltaire diceva che bisognerebbe giudicare le persone per le domande che si fanno, piuttosto che per le risposte che si danno".
E quindi? Boh.
Due ragazzi ubriachi al tavolo di fianco. Però, carino quello. Si girano, parlano con la lingua inceppata dall'alcol, chiedono una sigaretta. La libido scompare. Passa un venditore di rose. I due giovani vicini bevitori ci regalano due rose. Tornano ai loro discorsi. Noi torniamo ai nostri: "appunto".
"Ma siamo noi o sono loro?".
Eh, chi lo sa qual è il problema. Ma mi sa che a Voltaire questa domanda non sarebbe piaciuta tanto. Il fondo del bicchiere non dà risposte. Ma almeno è una cosa che ho iniziato e che ho finito, e nessuno può recriminare su questo. Il bicchiere se ne sta. La birra se ne andrà a breve dal mio organismo. Solo il portafoglio ne risentirà realmente, ma a lui non do mai molto ascolto.
Passano quattro ore. O passano due birre. O passano due ragazzi. O passano due anni di discorsi e siamo qui. Un grosso enorme punto interrogativo.
Cosa farò della mia vita? Cosa VOGLIO fare? Voglio un ragazzo? Voglio un lavoro? Voglio laurearmi?
Passa un amico e si ferma. "Tutto bene, ora lavoro. E' pesante, ma almeno ho un po' di soldi da parte. Così posso uscire al week end."
Toglietemi tutti i week end della vita, ma non datemi come metro della mia esistenza quanti soldi o quanto tempo il lavoro che faccio mi dà per uscire al week end.
Mi incammino con la rosa in mano, e con un vago senso di determinazione.
Non è questo il giorno delle rose. I passi rimbombano nel vicolo semi buio, o semi illuminato.
Dietro, i petali di rosa al suolo.
Soundtrack: " Que Sera Sera" - Doris Day