In mancanza di parole mie, tratto dal libro: "C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo", di Efraim Medina Reyes.
martedì 4 gennaio 2011
C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo
"Il bello è che scrivere non serve a nulla di ciò che uno vuole. Scrivere è un limite, un dolore, un difetto in più. Il bello è che dopo averlo fatto stai malissimo. Niente è cambiato, tutto rimane al suo posto (tranne i tuoi fottuti capelli), Pelè non torna in campo. Il brutto è che scrivi e Pambelé va al tappeto steso da un gringo, un gringo maledetto che è stato dentro per avere picchiato sua madre. Il brutto è che Pambelé non è la madre del gringo e - per quanto tu scriva - rimane al tappeto. Il bello è che scrivi a continui a sognare la moglie del vicino, sogni di afferrarla per le orecchie e darle una bella ripassata. Il brutto è che scrivere non ti guarisce dagli impulsi assassini, che rapinare un supermercato rimane il tuo obiettivo impossibile. Il brutto è che desideri ancora un amore indimenticabile. Il bello è che scrivere è un altro modo di cagare e masturbarsi. Il brutto è che leggi i grandi autori ma solo Bukowski ti rimane. Il brutto è che un giorno la ragazza carina viene a sapere che scrivi e lo stesso non si lascia scopare a morte. Il brutto è che scrivere serve a tutto quello che tu non vuoi."
sabato 1 gennaio 2011
Sitting on the dock of the bay
E' la notte del 31. Spaccata la mezzanotte, scivola champagne giù per la gola, guadagnamo il balcone della mansarda correndo di frenesia. Si vede tutta la piana del Sele, e i fuochi d'artificio di non so neanche quante cittadine. Ridiamo e facciamo "ooooh" come dei bambini, io in mezzo ai due amici più vecchi e cari che ho. Guardo il fumo che si alza nel cielo, i fuochi di tutti i colori..
"caro 2010. è stato bello viverti. m'hai dato cose belle e cose brutte, ma ti voglio ringraziare perchè tutto quello che m'hai dato, bello o brutto che fosse, è stato forte come una scarica elettrica. e non sono ancora così triste da rimpiangerlo. grazie per avermi fatto incontrare lui, nonostante tutto. nonostante stanotte ricorra l'anniversario della nostra prima scopata (e sì, mi piacerebbe usare un termine più romantico, ma a dire il vero non c'è stato romanticismo). e lui non si è fatto sentire."
Guardo fisso le stelle rosse e faccio esplodere i ricordi insieme ai botti di capodanno. Ce l'ho fatta. Anno nuovo, vita nuova. Non ci penserò più.
Venti minuti dopo sono dentro, davanti al camino, fumando e dondolando in maniera convulsa e pensando a lui. Fortuna che non dovevo pensarci più! Beh pazienza, Roma non s'è costruita in un giorno solo. Ho tutto un anno per tener fede alla mia promessa.
Mentre cerco di dare un senso alla mia vita, magari. E dire che ho iniziato ad odiare anche questo blog. Per i brutti ricordi. Perchè ho paura di scriverci qualsiasi cosa. Perchè mi renderei conto che mi sto lamentando ma non sto facendo niente. Perchè scrivere mi da un senso di assoluzione intellettuale verso tutti e verso me stessa.
La verità è che questo è un momento cruciale. E io mi sto perdendo in un bicchiere d'acqua. E pure sgasata. Amen.
Tanti auguri comunque gente. Spero che il 2011 vi vada alla grande. Spero che ricordiate sempre chi siete per voi, perchè alla fine dei conti, e alla fine della giornata, quello che conta è riconoscersi allo specchio. E non starsi troppo sul culo, possibilmente!
"Look like nothing's gonna change
Everything still remains the sameI can't do what ten people tell me to do
So I guess I'll remain the same"
Soundtrack: "Sitting on the dock of the bay" - Otis Redding
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