"That's the whole trouble. You can't ever find a place that's nice and peaceful, because there isn't any. You may think there is, but once you get there, when you're not looking, somebody'll sneak up and write "Fuck you" right under your nose."
J.D. Salinger

martedì 7 dicembre 2010

I've got you under my skin

Al palazzo c'è un incontro tra i rappresentanti degli studenti borsisti, il direttore dell'Azienda che dispensa i benefici scolastici e l'assessore della Regione. Fuori siamo venti rincoglioniti con striscioni inneggianti ad improbabili diritti sanciti da una fantomatica Costituzione. Ma quali diritti.
In due compagni ci allontaniamo mestamente, un po' abbattuti nonostante l'enorme esperienza maturata in anni di sconfitte. Un altro muro non abbattuto, ma la testa non ce l'ha spaccata, quindi si va avanti. Arriviamo in sede, qualche email e il tempo di leggere sul Giornale che siamo praticamente dei terroristi, e mi avvio per andare a prendere l'appuntamento. Dal tatuatore.
Dopo quasi un anno passato a tergiversare, sono pronta a fare il primo passo verso il primo tatuaggio.
Certo che non mi aspettavo di andare a prendere l'appuntamento alle 11 del mattino per le 2 del pomeriggio stesso.
In fondo sono una donna, ho il ciclo ogni 28 giorni e mi faccio la ceretta all'inguine. Sono preparata al dolore.
Alla fin fine non ha fatto tanto male. Mentre torno verso casa dolorante, fumando la sigaretta della vittoria, ascolto un po' di musica buona. Musica che mi fa ricordare di altri paesaggi nordici, e neve.
La rosa dei venti stilizzata (e se qualcuno mi dice che somiglia ad una croce celtica gli sputo in un occhio) pulsa rossa sulla schiena, proprio sotto al collo. Semplice, nessun ghirigoro particolare, magari un po' triste e austera, ma essenziale.
Piove e io sono senza ombrello. E penso alla prima cosa indelebilmente visibile. E penso al significato di una cosa indelebilmente invisibile.
Viaggio. Amicizia. Amore.
Oh yeah.


Soundtrack: "I've got you under my skin" - Frank Sinatra

domenica 5 dicembre 2010

Blue Train

Per la prima volta in 8 mesi ho interrotto i post, dimenticandomi completamente di questo blog di merda per un paio di settimane.
Eppure di cose ne sono successe degne di nota (almeno per lo standard di avvenimenti della mia vita). Ho marciato sotto neve e vento insieme a qualche migliaio di persone su una sopraelevata, lungo i binari della stazione, per le strade della città. E di insulti ne ho presi parecchi, ma pazienza, non si può pensare di fare una frittata senza rompere le uova. Vai in pace, automobilista incazzato.
Ho partecipato ad assemblee, presidi, volantinaggi, ho impiegato una mattinata intera per scrivere un volantino di merda che nessuno si è filato. Magari però neanche a Marx se lo filavano quando era giovane..a parte il fatto che lui a 21 anni già pubblicava, ma erano altri tempi. Non c'erano internet e i blog, tanto per cominciare. E neppure la wii. Povero Carletto.
Alla fin fine ultimamente la mia vita si ferma qua. Alla lotta politica. Fino a qualche mese fa ero un cuore infranto. Ora sono tornata la scassacazzi di prima, solo ulteriormente inacidita, presuntuosa e in cerca di rissa. Avrò mica bisogno di trombare?
A proposito di ciò..ho come l'impressione che ci stia ricascando..che ho avuto la pessima idea di conoscere un ragazzo classe 1983 (stessa pessima annata del famoso precedente). Che questo ragazzo è amico della mia coinquilina, anzi la mia coinquilina è la manager del suo gruppo. Gruppo nel quale questo ragazzo suona magnificamente il sax. Ragazzo che ieri mi ha regalato un meraviglioso cd di Coltrane.
Se ci ricasco sto giro giuro che mi taglio la testolina con un temperino.
Bentornata a me.

Soundtrack: "Blue Train" - John Coltrane